All'Onu una donna braccio destro di Annan di Franco Pantarelli

La riforma proposta dal segretario La riforma proposta dal segretario All'Orni una donna braccio destro di Annali Non ancora indicato il suo nome Gli Usa contro la parte finanziaria NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Un nuovo vicesegretario generale, che dovrà essere una donna, destinato a coordinare i vari uffici a loro volta raggruppati in quattro dipartimenti; una riduzione delle spese amministrative dal 38 al 25 per cento del bilancio; una consistente riduzione del personale nel giro di alcuni anni: questo, per grandi linee, il piano di ristrutturazione delle Nazioni Unite proposto ieri dal segretario generale Kofi Annan. Lo scopo, ha detto Annan, «è semplicemente quello di trasformare l'Organizzazione». Lo ha detto con il suo solito tono soave di chi si vanta di non avere mai alzato la voce in vita sua, e già da tempo il suo piano, man mano che alcune sue parti diventavano note, veniva chiamato «la rivoluzione tranquilla». Ma ora che i cambiamenti sono diventati ufficiali (anche se ancora non tutti operativi, perché alcuni dovranno essere approvati dall'Assemblea Generale) molti polsi negli uffici sparsi nei 23 piani del Palazzo di Vetro di New York e nelle altre sedi dell'Onu in giro per il mondo hanno cominciato a tremare. L'obiettivo primario - anche se mai formalmente riconosciuto - è quello di convincere il Senato degli Stati Uniti che l'Onu vuole «davvero» trasformarsi, ridurre le sue spese e migliorare la sua efficienza, sicché il debito arretrato che gli Stati Uniti hanno può essere pagato senza che quel denaro venga considerato uno «spreco». Ma ieri non era chiaro se i senatori repubblicani intendessero o no accogliere il messaggio. Di sicuro c'è che nel suo progetto di riforma Kofi Annan ha ignorato alcune delle loro condizioni, principalmente quella di ridurre la «quota» annuale americana e quella di fare una specie di «sconto» agli Stati Uniti, per compensare le spese che si sono trovati ad affrontare nelle operazioni di pace. In base a questo ragionamento, il Senato americano ha già «autoridotto» il debito degli Stati Uniti della metà: da un miliardo e 600 milioni di dollari a 819 milioni. Ma molti si aspettano che questo piano risulterà tanto insoddisfacente che neanche quella somma finirà per essere pagata. In compenso Kofi Annan, con il suo piano, ha conquistato il favore dei Paesi del Terzo Mondo. Il risparmio di circa 200 milioni di dol- Previstoun taglio di 300 all'che anai PaeIl segretarioNazioni Un anche alle spese miliardi nno dranno i poveri generale delle e Kofi Annan lari l'anno che risulterà dalla riduzione delle spese, infatti, andrà ad alimentare un nuovo fondo, appositamente istituito, per aiutare appunto i Paesi poveri. Poiché all'Ònu, come del resto nel mondo di oggi, i Paesi poveri sono la grande maggioranza, con quel provvedimento Kofi Annan si è assicurato il «sì» dell'Assemblea Generale, per cui la nascita di questa nuova figura di «vice» contenuta nel piano si può considerare prossima. Il fatto che debba essere una donna non è ovviamente scritto in nessun posto, ma siccome già nelle ultime due elezioni del Segretario generale (quella dello stesso Annan e quella del suo predecessore Boutros Ghali) l'esigenza di dare a una donna quella carica si era fatta sentire molto, tutti danno per scontato che l'alter ego di Annan parlerà con voce femminile. Attualmente, la struttura è di 27 vice, che fanno tutti riferimento direttamente a Kofi Annan. Con il nuovo assetto quelle figure diventeranno 4 e il loro punto di riferimento sarà la signora che verrà, in modo che il Segretario generale possa occuparsi solo delle grandi questioni. Quanto alla riduzione del personale che dovrà essere realizzata, il progetto di Kofi Annan non smentisce il termine di «rivoluzione tranquilla» che gli è stato dato. L'età media dei 9000 impiegati attualmente in forza al Palazzo di Vetro è di 49 anni e si calcola che almeno la metà di loro sarà fra poco pronta per la pensione. Il piano si limita a negare il loro rimpiazzo, sicché gli uffici si svuoteranno senza una brutale ondata di licenziamenti. Neanche questo, a quanto pare, è destinato a piacere molto ai senatori amencani, secondo molti dei quali l'Onu è piena di scansafatiche che non si sa bene che cosa facciano. Un altro problema per Kofi Annan si prevede che sia la reazione delle agenzie che sono parte dell'Onu, ma che hanno un assetto e un budget indipendenti, come l'Unicef, la Fao, ed altre, e che dovrebbero finire tutte sotto il coordinamento di Gustave Speth, l'americano a capo del dipartimento dello sviluppo che dovrebbe costituire una specie di «garanzia» per i senatori di Washington. Da quanto se ne sa, hi quelle agenzie è già cominciata la «guerra» per lasciare le cose come stanno. Franco Pantarelli Previsto anche un taglio alle spese di 300 miliardi all'anno che andranno ai Paesi poveri Il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan

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