I baschi guariti dal virus Hb di Enrico Benedetto

I baschi guariti dal virus Hb I baschi guariti dal virus Hb Ora il «partito del terrore» è isolato SAN SEBASTIAN DAL NOSTRO INVIATO «Una bomba in calle Azpeitia», il rione dei militari. Le radio hanno diffuso l'allarme da qualche attimo, ed ecco il botto far vibrare San Sebastian. Due quartieri senza luce, i centralini di polizia e ospedali impazziscono. Ma era solo un fragoroso tuono della pazza estate basca, e 1'«ordigno» doveva rivelarsi non meno innocuo: dentro il misterioso collo che fa capolino dal piano-strada tra le vetture in parcheggio, solo tre calzature. Eppure l'episodio ha regalato mezz'ora di reale terrore a cittadini e Potere. E' una sindrome antica. Ma l'assassinio di Miguel Angel Bianco Garrido riattiva paure ataviche. L'Età, si mormora qui contro ogni verosimiglianza, colpirà alla cieca per riprendere l'iniziativa e accogliere nel sangue la sfida lanciatale dalla popolazione. Coraggio, paura, indecisione. «Nulla sarà più come prima» avvisa da Madrid il premier José Maria Aznar. Ma se ieri mattina un collettivo spontaneo di giovani cancellava senza neppure coprirsi il volto per precauzione gli slogan del terrorismo basco su muri e saracinesche, il clima rimane ansiogeno. Herri Batasuna aveva promesso per sabato una manifestazione monstre. Il ministro degli Interni basco l'ha messa fuorilegge, per timore che debordi in violenze. Ma vietandola, il rischio non diminuisce. A H.B. sono furiosi. La notizia che televisioni e stampa progetterebbero un black-out totale (già operativo per «Antena 3» e la seguitissima «Tele 5») sulla loro organizzazione li tramortisce. «Dopo le calunnie, il bavaglio. Attendevamo il colpo di grazia: eccolo. Ma non riusciranno a liquidarci». In una settimana appena - l'Età rapì Miguel Angel giovedì scorso - da temutissimo ras politico locale, con egemonia su 15 Comuni e un'influenza considerevole nella Guipuzkoa, H.B. si ritrova kappaò. Karmelo Landa, l'europarlamentare cui Strasburgo potrebbe non concedere più l'accesso al seggio, ci diceva l'altro ieri: «Usano metodi fascisti per eliminarci. Ma siamo una formazione legale e pacifica. Non po¬ tranno spingerci verso la clandestinità». La «congiura del silenzio» può rivelarsi tuttavia ancor più micidiale. In ogni caso, benché misura estrema e antidemocratica - la formazione raccoglie 12 elettori su 100 - il «finirla con Herri Batasuna» parrebbe ormai, nella vox populi, lo sbocco inevitabile per non vanificare r«effetto Miguel Angel». «Il Male può esigere misure draconiane» spiega Ramon, 28 anni, che studia Lettere a Barcellona ma si dice «basco a oltranza». «Se esitiamo, riconquisteranno il terreno perduto trasformandoci in ostaggi eli nuove violenze. Non ci stiamo. Legga i giornali: un vigile comunale simpatizzante H. B. è in cella per l'aggressione di colleghi apolitici». Anche la bionda Consuelo Mendez, 14 anni, vorrebbe calare il sipario su Herri Batasuna. «Non c'è più Franco, abbiamo la democrazia: smettano di giocare ai guerriglieri con le nostre vite». Sui 22 passanti che abbordiamo, solo uno - Joxe - difende la contestatissima formazione. «E' una caccia alle streghe da inquisitori. La popolazione pare illudersi che strangolando Herri Batasuna muoia l'Età. Stanno uccidendo il medico, ecco la verità. Solo H.B. ha una valida terapia per la questione basca: Il dialogo, senza esclusioni. Non basta chiudere gli occhi per far sparire l'Età. Una logica repressiva pura e semplice allontana le soluzioni anziché favorirle». Se i giovani appaiono impazienti di vivere con la doverosa spensieratezza finora negatagli dalla storia, tra i più anziani sembra prevalere il fatalismo. «Finirà, ma non è per domani», spiega Alvarez dalla sua panchina. I commercianti, loro, non aspettano altro che il «pizzo rivoluzionario» (dall'applicazione peraltro episodica) li lasci prosperare tranquilli. Per ricchezza, la provincia di Guipuzkoa arrivava terza - dopo la Catalogna - nella classifica nazionale. Ma dagli Anni Ottanta, complici bombe e omicidi fatali per gli investitori britannici, il declino si direbbe inarrestabile. Eppure, se il mondo intero conosce i Paesi Baschi, non lo deve a Ernest Hemingway che pure ne celebrò con fervore entrambi i versanti. Lo ripeteva Karmelo Landa, martedì. «In definitiva, è l'Età che ci ha resi celebri». Enrico Benedetto

Luoghi citati: Barcellona, Catalogna, H.b., Madrid, Paesi Baschi, Strasburgo