Thyssen: era senza nemici di Luca Dondoni

Thyssen: era Thyssen: era MILANO. «Gianni era una persona che amava la vita e le persone che lavoravano con lui e sono sicura che non avesse un solo nemico. La sua morte per me rimane e rimarrà un mistero che non sarà possibile risolvere tanto in fretta». Francesca Thyssen Bornemisza, discendente del magnate tedesco dell'acciaio e figlia di uno dei più grandi collezionisti d'arte del mondo, risponde così da Salisburgo, in Austria, dove vive con il marito Karl d'Asburgo, ultimo discendente dell'imperatore d'Austria. L'arciduchessa era molto amica dello stilista: fu lui a disegnare per lei e per il marito gli abiti delle nozze celebrate il 31 gennaio '93. «Non appena mi hanno avvertita ho acceso la tv dice - e non ho potuto non pensare alle speculazioni che i media avrebbero fatto su una tragedia così grande. Quando ho visto le macchie di sangue sui gradini della villa, mi sono messa a piangere. Meno male che non ho visto le immagini di Gianni che viene portato in ospedale, perchè lo shock sarebbe troppo grande». Era mai stata nella villa dello stilista a Miami? «Conoscevo bene quella villa. Credo che Miami si possa annoverare fra le metropoli più violente al mondo. L'America è un posto che da qualche tempo mi spaventa. Lì ogni persona può avere in tasca una pistola e la facilità con la quale si entra in possesso di un'arma è sconvolgente. Per non parlare poi dei mitomani che, come è successo a John Lennon, possono avvicinarsi a un gigante dell'arte come Gianni e ammazzarlo». Quando è stata l'ultima volta che lo ha visto? «Due anni fa. Prima di sposarmi vivevo a Lugano ed essendo molto vicina alla villa che la famiglia Versace ha sul lago di Como andavo spesso a trovarlo. Una volta sposata mi sono trasferita in Austria e da quando sono nati i miei figli non viaggio più molto. Certo, con Gianni non contava la distanza. Lui era convinto che l'amicizia era una questione di qualità e non di quantità. Per questo non mancava mai di telefonarmi, spedirmi dei biglietti di auguri per farmi sapere che stava bene e aveva voglia di vedermi. Ricordo il periodo durante il quale Gianni lottava contro il tumore che lo aveva debilitato ma che lui, con la sua forza d'animo, riuscì a sconfiggere». Qual è il suo messaggio a Donatella e Santo? «Che in questo momento sono vicinissima alla famiglia. Sono addoloratissima, ma so che anche in questi momenti così bui fa piacere sapere che le persone ti pensano». Riesce a farsi un'idea del futuro della ditta Versace? «Tutto proseguirà come è giusto che sia e immagino che Donatella porterà avanti quella grande vena artistica che ha fatto la fortuna della griffe che io ho sempre preferito. Lo stile Versace è una cosa che si ha dentro e si abbraccia come una filosofia. Fu per questo motivo che io e mio marito scegliemmo di farci disegnare gli abiti di nozze da Gianni. Non credo che ci saranno problemi per la parte commerciale. Ma in questo momento di lutto ciò che più importa è che Gianni non c'è più e insieme a lui se ne è andato un mito della moda e dell'arte». Luca Dondoni L'arciduchessa Francesca Thyssen Bornemisza

Persone citate: Francesca Thyssen Bornemisza, John Lennon, Karl D'asburgo, Thyssen, Versace

Luoghi citati: America, Austria, Como, Lugano, Miami, Milano, Salisburgo