LA RIVINCITA DEL PALAZZO di Augusto Minzolini

LA RIVINCITA DEL PALAZZO LA RIVINCITA DEL PALAZZO Q ROMA UANDO Massimo D'Alema ha annunciato a Franco Marini la candidatura di Antonio Di Pietro nel collegio senatoriale lasciato libero da Pino Arlacchi, anche una vecchia volpe della politica come il segretario del Ppi c'è rimasto di stucco: «Non mi prendere in giro». Quando Arlacchi ha informato l'amico Giuseppe Ayala, gli è arrivata nell'orecchio la tipica esclamazione di sorpresa dei siciliani: «Ma che minchia dici?». E ancora, quando la notizia ha raggiunto nel Transatlantico di Montecitorio Ciriaco De Mita, l'ex segretario della de è rimasto per due minuti in silenzio, ha poi alzato gli occhi al cielo e si è sfogato: «No, non è possibile, è un'invenzione. Eppoi una candidatura presentata così, all'indomani di un colloquio in un appartamento di Testaccio... Cos'è altro se non la richiesta di un aiuto, di un salvacondotto, dell'immunità parlamentare?». Alcune volte neppure loro, i politici, riescono a prevedere i paradossi, i percorsi cinici, le sorprese della politica. E la decisione di Di Pietro di presentarsi all'improvviso e con tanta fretta con l'Ulivo per un posto in Parlamento è uno di quei fatti che neanche loro, i politici della prima e della seconda Repubblica, quelli che l'ex pm aveva additato come dei fannulloni avvezzi a tutto, riescono a spiegare. Augusto Minzolini CONTINUA A PAG. 3 PRIMA COLONNA

Persone citate: Antonio Di Pietro, Arlacchi, Ciriaco De Mita, D'alema, Di Pietro, Franco Marini, Giuseppe Ayala, Pino Arlacchi

Luoghi citati: Roma