«E' Aznar il prossimo obiettivo dell'Eta» di Gian Antonio Orighi

11 Il premier rinuncia a leggi speciali. Centinaia di migliaia in piazza a Saragozza e Siviglia «E' Ainar il prossimo obiettivo dell'Età» Lo rivela il rapito liberato dalla polizia MADRID NOSTRO SERVIZIO Il premier Aznar, che salvò la pelle per ima frazione di secondo in un attentato con autobomba che gli preparò la «Colonna Madrid» dell'organizzazione indipendentista bascospagnola Età nell'aprile del '95, è ancora obiettivo prioritario dei killer «etarras». Il consigliere popolare di Renteria (San Sebastiano), José Luis Caso, 63 anni, è stato minacciato di morte proprio lunedì scorso, mentre milioni di spagnoli manifestavano contro l'esecrando assassinio di Miguel Angel Bianco.- Herri Batasuna (Hb), il braccio politico di Età, minaccia «un pericoloso aggravamento del conflitto». E il governo Aznar si mostra incapace di varare efficaci nuove misure antiterroristiche. All'indomani delle gigantesche manifestazioni di protesta di lunedi scorso (un milione e settecentomila persone in piazza a Madrid, un altro milione a Barcellona), mentre ieri centinaia di migliaia di sivigliani e di saragozzani scendevano nelle loro strade, il funzionario carcerario Ortega Lara, liberato dalle forze speciali della Guardia Civil lo scorso 1 luglio dopo il più lungo sequestro (il settantaseiesimo della serie) mai eseguito da Età, 532 giorni, ha rivelato agli inquirenti che gli «etarras», durante la prigionia, gli dissero che il capo del governo Aznar è l'obiettivo prioritario di Età. Il premier, intervenendo ieri al Comitato Centrale del suo partito popolare (destra-centro), non ha fatto nessun commento al più che sinistro avvertimento. D'altronde, i simpatizzanti di Età gliel'avevano già ricordato l'anno scorso, quando andò in Navarra in campagna elettorale. Sui muri di Pamplona c'erano migliaia di manifesti con la sua faccia in mezzo ad un bersaglio. E sotto c'era scritto: «A la segunda va la vencida» (La seconda volta ci si riesce). Età pare incamminata ad una guerra senza esclusione di colpi contro i popolari. Ortega ha detto che i suoi carcerieri lo sequestrarono proprio perché era affiliato al partito di Aznar. E la stessa «colpa» ce l'ha Caso. Le scritte sinistre «Tu sarai il prossimo» sui muri della sua natale Renteria, una delle culle dei terroristi, fa gelare il sangue. Ed Età mantiene sempre, se ne ha la possibilità, le sue sanguinose minacce. E, se ancora non bastasse, Herri Batasuna (il braccio politico, legale, dei terroristi), dopo le inedite manifestazioni di massa in cui i baschi assediavano da domenica le sue sedi in tutte e tre le regioni basco-spagnole e in Navarra (a Pamplona due militanti di Hb si sono salvati dal linciaggio grazie alla polizia; a San Sebastiano, Bilbao, Barakaldo, Eibar, Elgoibar, sassate, uova ed anche bómbe molotov) ha «sparato» ieri un comunicato agghiacciante. Il governo Aznar, nonostante sia solo ed isolato - ha esternato Gorka Martmez, quarantasei anni, uno dei più duri ed estremisti dirigenti di Herri Batasuna, chiamato il «commissario politico» «si è negato finora e continua a negarsi ostinatamente a rispettare i diritti dei prigionieri baschi. E la strategia di linciaggio e di caccia al militante e simpatizzante nazionalista (cioè di Eta-Hb, ndr) non porta alcuna soluzione al problema basco e darà luogo, per contro, a un pericoloso aggravamento dello stesso». Intanto la polizia ha individuato l'assassino del compianto Miguel Angel, il killer di un «talde» (gruppo di fuoco) della «Colonna Donosti» (San Sebastiano in basco), Ramon Carasatorre, che ha utilizzato la stessa pistola con cui cercò di far fuori, nell'aprile scorso, un agente carce¬ rario a Renteria. Ma la traduzione politica dell'impressionante e colossale manifestazione di 40 milioni di spagnoli lunedì non si traduce, per il momento, in nuove misure antiterrorismo che mettano fuori legge il gruppo Herri Batasuna. Ed il braccio giornalistico di Età, «Egin», continua a sfornare pagine che ogni giorno invitano i baschi al terrorismo. Il giornale lo fa legalmente, e sono anche i grandi quotidiani spagnoli a chiedere che possa continuare a farlo, perché memori della dittatura franchista non vogliono che venga reintrodotto alcun tipo di censura politica. «Non è scesa in piazza tanta gente perché tutto continui come prima», ha detto ieri Aznar nel suo CC. Mai come in questi giorni la Spagna è contro Età. Frattanto i due deputati nazionali di Herri Batasuna, Maria Jesus Arostegui e Begona Galdeano, sono stati sospesi «di fatto e di diritto» dal Congresso spagnolo. Il presidente della Camera bassa del Parlamento, Federico Trillo, ha spiegato che la sospensione è retroattiva, motivata col fatto che i due non si sono mai presentati a Madrid e non hanno mai adem- piuto gli obblighi formali che la Costituzione impone (né del resto hanno mai percepito la remunerazione legata alla carica). Un deputato del partito popolare intendeva presentare una mozione per la loro sospensione, ma Trillo ha sottolineato che non è necessaria perché già avvenuta, anche se l'annuncio è stato dato ieri per la prima volta. Gian Antonio Orighi II ricercato dell'Età Ramon Carasatorre

Luoghi citati: Barcellona, Bilbao, Eibar, Madrid, Spagna