Rifondazione e il Vaticano vogliono firmare la pace

A partire da Lire 46.780.000 Il card. Tonini alla festa di Liberazione Rifondanone e il Vaticano vogliono firmare la pace POLITICA E RELIGIONE SROMA I sono conosciuti a maggio, al congresso della Cisl, ospiti entrambi di Sergio D'Antoni. Si sono piaciuti subito, hanno chiacchierato un po', si sono salutati. Tutto sembrava finito lì. Ma Fausto Bertinotti era rimasto colpito da quell'uomo di chiesa. E anche all'arcivescovo emerito di Ravenna, Ersilio Tonini, il segretario di Rifondazionc era rimasto impresso. Sono passati due mesi da quel colloquio, e oggi il Comunista e il Cardinale si incontrano pubblicamente di fronte ad una platea molto particolare: quella della festa nazionale di Liberazione che si tiene a Roma. L'insolito «faccia a faccia» è stato preparato con cura grazie a Francesco Demitry, ex gesuita, un passato a Botteghe Oscure, ai tempi di Berlinguer, fino allo strappo del prc. Bertinotti, dopo l'incontro al congresso della Cisl, voleva rivedere Tonini, per un colloquio privato. La richiesta ò stata inoltrata e la risposta affermativa è giunta senza troppi problemi. Anche il porporato era interessato alla cosa. Così i due si sono incontrati un pomeriggio, nella capitale, lontano da occhi indiscreti. Hanno parlato della «dignità» della politica, della solidarietà. Il segretario di Rifondazione ha sfoderato le sue conoscenze: San Paolo e Sant'Agostino. Ha raccontato a Sua Eminenza di nutrire profonda stima per il Pontefice, perché «condanna gli eccessi del capitalismo e mette in guardia dalle leggi del mercato», e perché è particolarmente attento a ciò che accade nel Terzo Mondo. E ha anche spiegato a Tonini di «non essere credente, ma di non essere nemmeno ateo». Pure questo secondo incontro ha colpito il cardinale. Tant'è vero che quando Bertinotti, sempre tramite il solito Demitry, ha proposto un pubblico incontro, alla lesta di Liberazione, per parlare di «Chiesa, comunismo e terzo millennio», ha ricevuto un'altra risposta affermativa. La quale è giunta con minor velocità della prima, dopo il «via libera» ufficioso della segreteria di Stato del Vaticano. Inutile diffondersi sulla contentezza con cui Bertinotti ha accolto quel «sì». E ieri, al quinto piano di Montecitorio, nella sede del gruppo parlamentare di Rifondazione, era tutto un viavai di collaboratori che sfogliavano le «Lettere di san Paolo», per aiutare Bertinotti alla vigilia di quell'incontro, mentre il segretario, chiuso in una stanza, si preparava con cura al colloquio. Tutta questa attenzione del prc nei confronti della Chiesa, e, più in generale, del mondo cattolico non deve stupire. Si tratta di un'attenzione reciproca. Tra Ri¬ fondazione, l'associazionismo e il volontariato cattolico ci sono rapporti molto stretti. Bertinotti nega che all'origine di queste relazioni vi siano motivi elettoralistici: «Noi non siamo andati a caccia dei voti cattolici». Però è anche vero che quello è un baci¬ no che potenzialmente potrebbe portare flussi di voti verso il pds, e già ne ha portati. La battaglia tra il prc e la Quercia si sposta quindi pure su questo versante. E c'è da dire che su quel fronte Bertinotti sta progressivamente togliendo un po' di terreno sotto i piedi a Massimo D'Alema. In questa reciproca strategia dell'attenzione tra mondo cattolico e Rifondazione comunista gioca un ruolo anche un movimento come Comunione e liberazione, il che, a tutta prima, potrebbe stupire. Ma a Roma, da circa un anno a questa parte, CI «corteggia» il prc. Un altro capitolo riguarda invece la Chiesa. Bertinotti non ha mai nascosto di aver frequentato l'oratorio, da ragazzino, e di aver fatto un matrimonio religioso perché all'epoca sua moglie Leila era minorenne e per sposarsi aveva bisogno del consensi.' dei genitori, che volevano le nozze in chiesa. Un legame d'amicizia profondo lega il segretario di Rifondazione a un parroco fiorentino, don Enrico Chiavacci, con cui si vede appena può. Ed è dal 1989 che il segretario del prc segue con interesse i discorsi e le azioni di Giovanni Paolo II. Lo intrigarono alcune affermazioni del Papa sul capitalismo e i «marxismi». E sul Papa starebbe addirittura meditando di scrivere un libro. E' convinzione del leader rifondatore che «alcune pagine della dottrina marxista non si possano capire senza aver letto San Paolo e Sant'Agostino». Così oggi Bertinotti incontra Tonini, e si prepara a quel colloquio fedele a questo motto: «Una cosa è certa: il cattolico vero e l'ateo giusto hanno un'idea rivoluzionaria in comune: un giorno gli ultimi diventeranno i primi». Maria Teresa Meli Bertinotti studia le «lettere di San Paolo» e forse scriverà un libro sul Papa A Roma Comunione e liberazione «corteggia» i neocomunisti da un anno som Il card. Tonini alla festaBertinotti studia le «lettere di San Paolo» e forse scriverà un libro sul Papa razione one one a» unisti no Il cardinale Ersilio Tonini vescovo emerito di Ravenna i Il cardinale Ersilio Tonini vescovo emerito di Ravenna A sinistra il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti