«Scordate la pupa del gangster»

Il processo, l'assoluzione, le nozze: oggi fa la cassiera «Scordate la pupa del gangster» Eva: la mia nuova vita dopo la Uno bianca ROMA, Alle sette di mattina si alza la saracinesca dell'alimentare Lattanzi al Trionfale. Una ragazza senza trucco, molto magra con i capelli legati e un vestito semplice di seta sulla pelle abbronzata, fa girare la chiave, entra e inizia a sistemare. Il suo posto è alla cassa dove con un sorriso riceve i clienti. Pochi riconoscerebbero in lei Eva Mikula, la ragazza di Fabio Savi, il feroce killer a capo della Uno bianca, la banda che si è lasciata alle spalle una scia di sangue con 102 morti. Adesso i tre fratelli Savi sono in carcere condannati all'ergastolo grazie anche alle testimonianze di Eva che è entrata nell'inchiesta accusata di concorso in omicidio e ne è uscita assolta. Eva è stata la protagonista incontrastata delle cronache dell'estate di due anni fa. Per tutti era la «pupa del gangster», colei che è stata accanto per quasi tre anni a un feroce assassino. Quando glielo si ricorda il suo viso, pulito, quasi da adolescente, si oscura. «Non ce la faccio più a difendermi, a spiegarmi. L'ho detto tante volte, sono una vittima. Ho conosciuto Fabio Savi che avevo 16 anni ed ero sola a Budapest, poi quando sono arrivata in Italia è iniziato l'incubo». Adesso, invece, la vita di Eva assomiglia più ad un sogno. Si è sposata ad aprile con Massimiliano Lattanzi, un bel ragazzo di 29 anni che gestisce insieme al padre un negozio di alimentari e un panificio, e non ha rinunciato al mondo dello spettacolo. Nei pomeriggi liberi dal negozio posa per servizi fotografici, sfila per alcuni stilisti e a fine mese girerà un film con Nini Grassia tratto dal suo libro «L'Inferno». Allora Eva, come dice il libro la sua vita è stata un inferno? «Fino a poco tempo fa lo è stata. Ora ite sono uscita e nella vita privata sono completamente felice e realizzata. Vorrei solo qualche soddisfazione nel lavoro». Vuole fare l'attrice? «0 la modella. Non voglio che le luci si spengano su di me con questa immagine. Mi fa star male pensare che la gente pensa a me come "quella della Uno bianca"». Vuole gridare al mondo che è cambiata? «Io non sono mai stata come mi hanno descritto. Io sono stata una vittima». Questo non lo può certo andare a raccontare ai familiari delle vittime. «Loro hanno creduto alle infamie che sono state dette su di me spinti dal loro dolore. E li capisco. Ai processi ho sofferto perché loro mi hanno gridato contro, umiliandomi. Ma una volta dimostrata la mia innocenza so che hanno capito che anche io sono stata una vittima». Come lo ha fatto capire a suo marito? • «Quando l'ho incontrato non sapeva chi era Eva Mikula. Gli ho spiegato tutto e mi ha amata lo stesso, forse di più. Come prova del suo amore mi ha sposata due settimane prima del processo che poteva costarmi l'ergastolo». E i suoi suoceri? «Loro sono la mia famiglia, sono sempre stati carini con me e hanno capito che quello che è successo a me poteva succedere anche a una loro figlia. E' stata una circostanza del destino». E i clienti del negozio di suo marito? «All'inizio entravano, mi vedevano alla cassa e dicevano: "Sa che lei assomiglia a Eva Mikula?". Adesso per loro sono una ragazza normale, un'amica». Lei vuole entrare nel mondo dello spettacolo. Ci aveva già provato qualche tempo fa con l'agenzia di porno star di Riccardo Schicchi ed era stata fischiata. «Quello è stato un errore anche se io la pornostar non l'ho mai fatta. Ho partecipato solo a uno spettacolo dove suonavo il violino in biancheria intima. Mi hanno fischiato perché si aspettava¬ no di più. Adesso faccio cose diverse». Cosa? «Oltre a posare per servizi fotografici inizio tra poco un film sulla mia vita e poi un episodio di una serie televisiva firmata sempre da Nini Grassia dove il mio partner sarà Valerio Merola. La strada per me è tutta hi salita. Io ho un'immagine che non mi corrisponde e vorrei cambiarla. Spero che qualcuno mi aiuti perché fino ad ora ho sempre fatto tutto da sola. Sono stata lasciata sola anche dallo Stato». A cosa si riferisce? «Io sono stata cinque mesi sotto scorta a Roma rinchiusa in una caserma all'Eur. Ho collaborato dicendo tutto quello che sapevo e non ho chiesto mille lire. Ma non mi aspettavo che alla fine mi dessero un bel calcio nel sedere. Io non avevo più nemmeno i miei vestiti, che sono stati sequestrati. Senza un soldo, senza famiglia e loro mi hanno riportato a Rimini in una casetta, che era un vecchio magazzino. In pratica mi hanno detto: "Arrangiati". Non ho avuto nemmeno il permesso di lavoro». Poi è venuta a Roma? «Non potevo più stare a Rimini. Avevo iniziato anche a lavorare in un pub, ma i giornali non mi lasciavano in pace e mi prendevano in giro. Facevano titoli come "Signora Mikula mi faccia un caffè". Oltretutto non ero in regola, risultavo clandestina, e non volevo rovinare il proprietario». Adesso le cose sono cambiate. Lei si è trasformata anche fisicamente, è molto più magra. «Sono dimagrita di sedici chili. Prima mangiavo per l'ansia, la paura. Quando di notte ero tormentata dai pensieri mi alzavo e andavo al frigorifero. Ora sono felice, faccio una vita più regolare. E forse è anche l'amore che mi ha fatto più bella». Ma suo marito è geloso? «Sì, lo è come lo sono io. Ma non in maniera ossessiva, malata come lo era Fabio Savi. Quando camminavamo per strada dovevo abbassare gli occhi. Non mi faccia ripensare a quei giorni. Ora sono un'altra Eva». Maria Corbi a Non sono mai stala come mi hanno descritta, anche per me i fratelli Savi hanno rappresentato un inferno Schicchi?E'stato un errore lavorare con lui, anche se non ho malfatto la porno star IJiJ tifi Grazie a mio marito ora sono felice nella vita privata e cerco qualche soddisfazione nel lavoro Sono dimagrita di sedici chili ed entro breve tempo comincerò a girare un film sulla mia vita i|t| assiera » a / nel n potevo più stare a ni. Avevo iniziato e a lavorare in un ma i giornali non mi vano in pace e mi devano in giro. Fano titoli come "Sia Mikula mi faccia affè". Oltretutto non n regola, risultavo destina, e non volevo are il proprietario». esso le cose sono cambia Eva Mikula. In alto le foto delle nozze e, a sinistra, il regista Nini Grassia

Luoghi citati: Budapest, Fano, Italia, Rimini, Roma