Un bel cappello di paglia per la vacanza del Papa di Marco Tosatti

I copricapi singolari sono la passione del Pontefice, che teme soprattutto il sole I copricapi singolari sono la passione del Pontefice, che teme soprattutto il sole Un bel cappello di paglia per la vacanza del Papa INTROD (Aosta) DAL NOSTRO INVIATO Una sapiente regia di comunicazione manda sugli schermi della televisione nazionale (le riprese sono del Centro televisivo vaticano) le immagini di Giovanni Paolo II in vacanza sulle montagne valdostane, probabilmente durante la passeggiata compiuta sabato scorso nello splendido vallone di Vertosan. Il Papa avanza verso la telecamera, in «talare» bianco, sorridente, abbronzato; e fin qui nulla di strano. Ma sulla testa ha calcato un cappellaccio bianco a tesa larga, un po' sformato, dall'aria vissuta, insomma un po' come gli oggetti che piacciono al Papa; i suoi scarponi, la giacca a vento. Non è nuovo, certamente; l'abbiamo già visto su altre montagne, e probabilmente il suo uomo di fiducia, Angelo Gugel, ogni anno, alla vigilia delle vacanze «in quota», qui, o a Lorenzago, in Cadore, lo va a ripescare in qualche armadio dell'appartamento pontificio, e lo infila nelle auguste valigie. Chissà da quale viaggio viene quel cappello che adesso ripara dal sole forte della montagna una testa così illustre, e i cui capelli diventano con l'età più radi. L'aria è un po' selvaggia, da «bush» sudafricano, o da deserto dell'Australia; anche se non si può negare a priori un qualche ascendente d'oltre Atlantico. Anche se poi, magari, proviene invece dall'«Annona» vaticana. Ma è comunque solo uno dei tanti copricapi che questo Pontefice ha indossato nel corso dei suoi viaggi. Il primo fu un classico, sobrissimo «Borsalino» nero. Karol Wojtyla, che sarebbe stato eletto dopo qualche decina di ore al soglio di Pietro, nel conclave dell'ottobre 1978, lo indossò - e fu fotografato - per andare a trovare al Policlinico Gemelli l'amico monsignor An- drei Deskur, colpito da un ictus. Pochi giorni più tardi sarebbe tornato a trovare l'amico ricoverato, ma questa volta con lo zucchetto bianco da Pontefice. Si potrebbe scrivere una storia dei viaggi di questo pontificato per immagini, con le fotografie dei cappelli, copricapi e oggetti analoghi che Giovanni Paolo II ha posato sulla sua testa. A cominciare dal diadema di piume colorate, un vero monumento, che lo attendeva nel primo viaggio in Messico; una corona da «cacique» indiano. Nell'86 compì un vero e proprio blitz sul Monte Bianco, e. tollerò per qualche minuto, ma non molto più a lungo, un pesante colbacco di pelo, doverosamente bianco. Qualche minuto; poi se lo tolse, e lasciò che il vento gli scompigliasse i capelli. Nello stesso anno fece uno dei suoi viaggi più lunghi, toccando Bangla Desh, Singapore, Isole Fiji, Nuova Zelanda e Australia. Ad Alice Springs, cuore del continente, e delle nostalgie aborigene, gli fu portato un copricapo d'onore, rosso e giallo, di quelli destinati ai «capi cerimonia» dei primi abitanti dell'isola. Rappresentava simbolicamente il rapporto con la divinità, e quindi appariva appropriato. In Ciad indossò una specie di «criniera» multicolore, mentre a Euenos Aires e a Tokyo ebbe cappelli da pellegrino, rossi; quando visitò la «Normale» di Pisa fu d'obbligo il berretto blu goliardico della facoltà di Giurisprudenza. E in diverse occasioni si protesse il capo con un elmetto da lavoro; nelle miniere del Sulcis, alle acciaierie di Terni, alla «Solvay» di Rosignano. Un uomo del Nord come Wojtyla teme soprattutto il sole. Nell'81, durante la visita alle Fi- lippine, a Iloilo si coprì con un cappello di paglia. E nel '92, a Sao Tome, chi scrive si trovò nella situazione di prestare - inconsapevolmente - il suo cappello al Papa. Il sole era molto forte, e Giovanni Paolo II doveva compiere in auto scoperta, e lentamente, una decina di chilometri, per giungere in città. Il suo segretario vide il mio «panama» e chiese: «Posso misurarmelo»? La risposta fu affermativa. Monsignor Dziwisz lo provò, tolse la fascetta azzurra che lo circondava, e chiese ancora: «Posso tenerlo un po'»? La risposta fu di nuovo affermativa, e, naturalmente un po' sbalordita. Il cappello era destinato a Papa Wojtyla, che lo indossò - abbassando completamente la tesa fino all'arrivo al Palazzo Presidenziale. Marco Tosatti Il Papa con il cappello bianco che utilizza in questi giorni di vacanza in Valle d'Aosta