Terrore e morte allo stadio di Tel Aviv di Aldo Baquis

Bilancio di una vittima e 70 feriti, ma la cerimonia di apertura non è stata rimandata Bilancio di una vittima e 70 feriti, ma la cerimonia di apertura non è stata rimandata Terrore e morte allo stadio di Tel Aviv Crolla una passerella durante i Giochi ebraici TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO La solenne apertura della 15a edizione dei giochi delle Maccabiadi le Olimpiadi del popolo ebraico - è stata funestata ieri dal crollo del ponte di accesso allo stadio di Ramat Gan (Tel Aviv) che ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre settanta circa. Secondo le prime testimonianze il crollo del ponte - una struttura di acciaio e di legno - è avvenuto quando si è raccolta la delegazione australiana, 373 atleti in tutto. «A quanto pare il ponte, che era stato approvato nei giorni scorsi da un ingegnere e dalla polizia, non ha retto al peso» ha detto il ministro della Sicurezza Avigdor Kahalany, escludendo così l'ipotesi di un attentato. Per oltre mezz'ora i cinquantamila spettatori israeliani convenuti a Ramat Gan sono rimasti sugli spalti ignari del dramma che avveniva a brevissima distanza da loro. Solo alle ore 20,30 - mezz'ora dopo il previsto - il capo di Stato Ezer Weizman ha preso la parola, ha brevemente riferito dell'accaduto, ha augurato pronta guarigione ai feriti e - con una decisione clamorosa - ha dato inizio ai giochi. Sulla arena sono così affluite decine di ballerini e di ballerine che hanno senz'altro indugio preso a volteggiare sull'erba, seguiti dagli sguardi sconcertati del pubblico. Il cielo si illuminava intanto di fuochi di artificio. Il crollo era avvenuto appena quaranta minuti prima quando le delegazioni provenienti dall'Australia e dall'Austria si accingevano a fare ingresso nello stadio dal suo accesso Nord, passando cioè dal ponte prefabbricato allestito nelle settimane passate. Nei giorni scorsi in Israele erano affluiti oltre 5000 atleti provenienti da 53 Paesi. Quando la delegazione australiana si è raccolta sulle tavole di legno che fungevano da pavimento del ponte, la struttura ha ceduto e si è ripiegata su se stessa travolgendo gli atleti e sospingendoli nelle acque del fiume Yarkon, che attraversa Tel Aviv. Sui primi caduti si sono abbattute pesanti travi e poi, dopo pochi istanti, sono precipitati altri atleti, a decine. «All'improvviso mi sono trovato sotto l'acqua» ha detto un giovane australiano. «Ero in preda al panico, non riuscivo a muovermi, ero bloccato da una trave». «Poi - ha proseguito - sono riuscito a divincolarmi e a mettere la testa fuori dall'acqua. Sono stato fortunato». Yair, un tennista austriaco, ha assistito al dramma dai bordi del ponte crollato: «La nostra delegazione era già passata sopra il ponte, era ormai arrivata sull'altra sponda. Solo quattro dei nostri sono stati risucchiati verso il basso: io mi sono appeso a una transenna e sono riuscito ad arrampicarmi...». Nel giro di pochi minuti decine di ambulanze sono accorse sul luogo del disastro ed équipes di soccorso hanno cominciato ad estrarre le vittime dall'acqua. Nei centri medici di Tel ha-Shomer e Ichilov sono state subito approntate misure di emergenza mentre le stazioni radio invitavano la popolazione a donare sangue. Solo sul tappeto erbo¬ so dello stadio di Ramat Gan restava - malgrado tutto - l'atmosfera spensierata, mentre i ballerini continuavano a inseguirsi in una scenografia di cartapesta dedicata al tema «Cento anni di sionismo». Il viceministro dell'Istruzione Moshe Peled (Zomet, centro destra) ha spiegato che la cerimonia è stata comunque ridotta e che la parata delle delegazioni è stata abolita, in sogno di cordoglio. «Le parti più divertenti della serata sono state annullate», ha assicurato. «Quando è stata decisa l'apertura dei giochi - ha detto Netanyahu che si è subito recato a visitare i feriti australiani - ancora non era chiaro che ci fosse un morto. Non appena ciò è stato confermato, ho chiesto che la cerimonia l'osse subito sospesa». Le sue spiegazioni non sono state però accolte da deputati dell'opposizione. Aldo Baquis I primi soccorsi ai feriti nel crollo di Tel Aviv e il presidente Weizman che ha inaugurato ugualmente le Maccabiadi IMMBGRAZIONE

Persone citate: Avigdor, Ezer Weizman, Moshe Peled, Netanyahu, Ramat, Ramat Gan, Weizman

Luoghi citati: Australia, Austria, Israele, Tel Aviv