Suspense a Bonn

L'Eliseo all'attacco «Le privatizzazioni evitano nuove tasse» Suspense a Bonn In gioco il destino di Kohl BONN. C'è grande attesa, negli ambienti governativi e finanziari tedeschi, per i dati francesi. Tutti guardano con timore a lunedì, quando le nuove stime dovrebbero confermare che quest'anno la Francia non riuscirà a centrare pienamente i parametri di Maastricht. Il ministro delle Finanze Theo Waigel venerdì era convinto di poter soddisfare il parametro più delicato contenendo il deficit entro il famoso 3% del prodotto interno lordo, ma il collega francese Dominique Strauss-Kahn ha già avvertito che Parigi non riuscirà nell'impresa. Le cifre dovrebbero fornire la misura dello scostamento: più grande sarà, più acute si faranno le difficoltà per il cancelliere Kohl, che all'Euro ha legato i suoi destini politici. Mentre Chirac, ieri, si impegnava a favore dell'Euro e ricordava che la Francia deve rimanere «un motore della costruzione europea», da Bonn il sottosegretario alle Finanze Juergen Stark ripeteva il «no» tedesco al disegno del primo ministro Jospin per un «governo economico» europeo. E il capo dei consiglieri economici di Kohl, Herbert Hax, non escludeva che Parigi possa chiedere un rinvio, «sempre preferibile ad un avvio dell'Urne nell'inosservanza dei parametri». Stark e il consigliere economico di Kohl non sono giunti al punto di prospettare un'Ume senza la Francia (anzi, Hax ha escluso questa possibilità), come aveva fatto nei gior¬ ni scorsi con linguaggio molto diretto il ministro delle Finanze bavarese Erwin Huber, ma per lanciare veti e avvertimenti si sono affidati al più quotato dei quotidiani economici tedeschi, Handelsblatt. Anche l'autorevole settimanale Spiegel è arrivato però in edicola con un servizio dedicato ai dissapori fra Parigi e Bonn e scrive senza mezzi termini che «francesi e tedeschi si danno sempre più spesso sui nervi». Fra le cause indicate dal settimanale, le note differenze di vedute in materia di Urne e di Nato, la maggiore attenzione dedicata agli interessi nazionali in seguito al «diktat al risparmio» imposto da Maastricht e incomprensioni personali. [r. e. s.]

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