Niente bugie, c'è il telefono-verità

Niente bugie, c'è 81 telefono-verità Niente bugie, c'è 81 telefono-verità Esamina la voce e dice se chi parla è sincero LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' forse il marchingegno dell'anno, destinato a diventare strumento essenziale per gli uomini d'affari che non vogliano farsi imbambolare dai rivali. E' il telefono-verità: un apparecchio che controlla le risposte dell'interlocutore e indica se è sincero o se mente. Costa un po' caro: ma che cosa sono 2700 sterline (poco meno di otto milioni di lire) se si tratta di evitare magari una truffa miliardaria? E' quello che sostengono alla Communication Control Systems, la ditta londinese che l'ha perfezionato e commercializzato. Ma anche altre possono essere le sue applicazioni: potrebbe servire, per esempio, a smascherare mariti infedeli, a sbertucciare politici disonesti, più banalmente a ridimensionare commercianti poco scrupolosi. Pare, oltretutto, che funzioni davvero. Il principio è diverso da quello dei lie-detector, le cosiddet¬ te «macchine della verità» usate dalla polizia e rese celebri dai telefilm americani. Quelle misurano la tensione del soggetto, nella presunzione che, se si agita, mente. L'apparecchio applicato al telefono non concede un contatto fisico, una misurazione di impulsi cerebrali o cardiaci. Invece esamina elettronicamente la voce dell'interlocutore e misura certi microtremiti delle corde vocali: quelli, in definitiva, che rivelano agitazione e quindi menzogna. Il «Sunday Times», che dà la notizia del nuovo arrivato nel mondo dei gadget, ha tentato una prova su strada, con risultati interessanti. Ha preso di mira, per esempio, Max Clifford, nota e notoria figura dietro molti scandali da tabloid. Fu lui, per esempio, a pubblicizzare lo scandalo dell'ex ministro David Mellor, a regalare spazio sui giornali inglesi alla sua amante vendicativa, l'attrice Antonia de Sancha, e alla piccante rivelazione che nei momenti mtimi il politico si pre¬ sentava con maglietta e calzoncini della sua squadra del cuore, il Chelsea. Allora, mister Clifford, quella storia se l'era inventata lei? «No», ha risposto l'interessato. Ma il telefono-verità ha detto che mentiva: la lancetta si è fermata su 60, mentre la verità non registra più di 25. «Anche le macchine possono sbagliare», si è difeso Clifford quando gli hanno riferito l'esito dell'esperimento. Paradossalmente anche Peter Stringfellow ha dato torto alla macchina. Per dire, nel suo caso, che sovente racconta frottole. Il telefono-verità aveva invece promosso come veritiera la sua conferma - Stringfellow è proprietario di night club e nota figura nella Londra «in» - della vanteria di avere avuto oltre duemila amanti. Ma c'è stata anche una prova pratica. La più ardua: con un venditore d'auto usate. In che condizioni è quella Sierra? «Ottime», ma il telefono-verità rivela un colpevole 35. Manterrà bene il suo valore? «Sì», ma la lancetta sale a 42. TECNOLOGIA Londra, in commercio a 8 milioni: misura i microtremiti delle corde vocali

Persone citate: David Mellor, Max Clifford, Peter Stringfellow, Stringfellow

Luoghi citati: Londra