Costa: meno sprechi, meno tagli di Ant. Ram.
Costa: meno sprechi, meno tagli Costa: meno sprechi, meno tagli «Possibile recuperare il 15% delle uscite» settimanale con redazione a Torino, orgogliosamente chiamato «Il Duemila», cosa che non impedisce a una signora di consegnare nelle mani del deputato Costa una copia di un periodico della nuova destra, «La rivoluzione italiana». Costa è perplesso ma, spiega, «era ora che anche a destra fiorissero tante riviste». La relazione ha avuto due temi centrali, lo Stato sociale che «non solo non va demolito, ma rafforzato per quel che riguarda la sanità». Quel che conta fare, anche per il welfare, è evitare gli sprechi: sono stati quantificati in circa il 15 per cento, ma non si sa se della spesa sociale o di tutta la voce «uscite» del bilancio dello Stato. Ovvio che limare quel 15 per cento «consentirebbe di ridurre la pressione fiscale di quel tanto che basta per far tirare un sospiro di sollievo al contribuente». E poi la Bicamerale: «Non ho particolari doglianze sull'esito dei lavori, specie se penso ai precedenti tentativi di riforma» dice Costa che è favorevole anche all'accordo a quattro, quello raggiunto davanti a un piatto di vitel tonné a casa Letta: «Sembra reggere bene, ed è una cosa che serve, anche se mi ricorda un po' il Caf, l'asse Craxi-Andreotti-Forlani». «Ma in Parlamento sarà dura» insiste Costa. «Anche perché non ho ben capito: il Parlamento dovrebbe vedere ridotto il proprio numero di deputati a 400, perché si pensa di prendere 250 nuovi dipendenti e piazzarli a palazzo Wedekind, quello che sta proprio davanti alla presidenza del Consiglio?». Ma si vede bene che la cosa che preme di più a Costa, in questo momento, è la sua enciclopedia: «Un lavoro biblico, che facciamo in mezzo a mille difficoltà». E nessun aiuto dal governo. Ce n'è per tutti: «Ciampi è attento alla spesa pubblica, ma chiude un occhio quando si tratta della Banca d'Italia». Veltroni è «un dissipatore per costituzione», Treu prepara «contributi vergognosi», Andreatta è «continuatore di una luminosa tradizione». Si salva solo Luigi Berlinguer, che lavora con la forbice in mano, «ma poi spendacela per l'Università». [ant. ram.]
Persone citate: Andreatta, Ciampi, Forlani, Luigi Berlinguer, Treu, Veltroni, Wedekind
Luoghi citati: Torino
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