Craxi «Contro di me sentenze record»

Craxi Craxi «Contro di me sentenze record» ROMA. Bettino Craxi è fermamente convinto che le recenti sentenze a suo carico siano state emesse «con la massima velocità» per evitare che le riforme all'esame del Parlamento avessero incidenza sulle sue vicende giudiziarie. «In poche settimane - afferma Craxi in una nota - c'è stata una corsa delle sezioni della Corte di appello di Milano volta ad infliggermi in tutta fretta tre condanne di seguito. Questo è avvenuto in processi ricolmi di illegalità e tutti diretti con la massima velocità allo scopo evidente di evitare, tra l'altro, che riforme all'esame del Parlamento potessero avere una qualche rilevante influenza sul corso delle cose giudiziarie che mi riguardavano». Per l'ex leader del psi si tratta di processi «falsi e poUtici, fondati sulla discriminazione politica»: «Perché solo io devo rispondere di un fenomeno che era radica to, condiviso e diffuso pressoché ovunque?». [Ansai ha fatto nei confronti di tutta Italia. Infatti chi si è ribellato, o si è suicidato come Cagliari, o è stato aspramente punito, come Cusani. Non riesco a capire dove sta il favore particolare». Berlusconi afferma di aver messo al corrente, a suo tempo, D'Alema di quel che era venuto a sapere su Di Pietro. «Di Pietro lo hanno corteggiato tutti. Berlusconi per primo gli aveva chiesto di entrare nel suo governo. E non credo che D'Alema abbia composto lui il governo Prodi. Comunque, non trovo agghiacciante che Di Pietro volesse fare il ministro, o il premier. Mi pare più interessante il fatto che ciò a cui ha teso l'azione di molte procure è stato un nuovo modello istituzionale con un peso maggiore della magistratura inquirente, come sottolineano autorevoli commentatori». Un modello che lei condanna. «Io dico solo, anzi constato che in Occidente, nel passaggio al mercato globale, le istituzioni politiche tendono ad occupare un'area più ristretta e quelle giudiziarie una più importante». Dunque? «Dunque, se ci affidiamo a slogan, non andiamo avanti. Finché non mettiamo mano a una profonda modifica dell'organizzazione della giustizia, questo scontro è destinato a continuare». Ma nel pds non c'è accordo, su questi temi. «C'è un confronto politico, ma non sull'obiettivo di una magistratura idonea ad assicurare un forte controllo della legalità. La differenza è che io, e altri, crediamo che, così come è organizzata oggi, la magistratura finisca per essere non un momento ordinatore, ma di disordine». C'è chi dice che teoricamente sarebbe anche giusto modificare, ma che lo scontro ormai costringe a stare da una parte o dall'altra. 0 con i giudici, o contro. «Sono sempre stato contrario a manicheismi e a logiche di schieramento». Ma lei i pm li vorrebbe ridimensionare, o no? «Io non voglio affatto ridurre il potere del pm, né la sua autonomia, anzi. Chiedo però un giudice molto lontano da questo pm, che faccia da contrappeso in un sistema di garanzie. Non mi spaventa il potere del pm, ma la sua contiguità col giudice, un fatto solo italiano, che negli altri Paesi non c'è». lm. g. b.]

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