Ma non entri in politica di Gianni Vattimo

ma non entri in politica ma non entri in politica N N O, non ha proprio ragione il cognato di Di Pietro, l'onorevole (ccd) Gabriele Cimadoro, quando sostiene che ora l'ex pubblico ministero deve scendere in politica. Se c'è una cosa che diventa sempre più chiara nelle furibonde ma ripetitive polemiche di questi giorni è che Di Pietro farebbe meglio a dichiarare, una volta per tutte e in modo, almeno per un po', definitivo, che non intende fondare un partito né candidarsi comunque alle importanti cariche pubbliche a cui molti ritengono che aspiri o potrebbe aspirare. Una simile dichiarazione di rinuncia diventa ur¬ gente soprattutto ora, quando si fa più forte per lui la tentazione di assumere un ruolo politico per combattere in maniera più efficace la battaglia giudiziaria contro i suoi tanti nemici. Se Di Pietro cedesse a questa tentazione, finirebbe fatalmente per collocarsi sullo stesso piano del suo nemico principale, il cavalier Berlusconi. E' stato Berlusconi, infatti, ad inaugurare, o almeno a incarnare in modo emblematico, la figura di chi entra in politica per risolvere problemi - economici, giudiziari - squisitamente privati; e Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 10 SESTA COLONNA

Persone citate: Berlusconi, Di Pietro, Gabriele Cimadoro