Ulster, gli orangisti rinunciano alla sfida di Fabio Galvano
Niente marcia nei quartieri cattolici Niente marcia nei quartieri cattolici Ulster, gli orangisti rinunciano alla sfida 77 Sinn Fein ringrazia: ben fatto Ma nella notte si spara, tensione LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nuova impennata di tensione, ieri sera a Belfast, per un attacco di uno sconosciuto contro militari e agenti in servizio di pattuglia nel quartiere cattolico di Ardoyne. Contro le forze dell'ordine sono stati esplosi una ventina di colpi d'arma da fuoco. Cinque i feriti, tra cui una donna, che sono stati portati al vicino ospedale. Eppure in giornata l'Irlanda del Nord aveva respirato un'inattesa boccata d'ossigeno. L'Ordine d'Orange aveva deciso di annullare o di modificare il percorso di cinque marce orangiste per celebrare il «glorioso 12»: il 12 di luglio, anniversario (ma si tratta di un errore: la vera data sarebbe l'I 1 luglio) della battaglia del Boyne con cui Guglielmo d'Orange distrusse gli ultimi sogni irlandesi d'indipendenza nel cattolicesimo. Sono le parate a cui i nazionalisti avevano promesso di rispondere con la massima durezza. E mentre l'estremismo protestante parlava di «capitolazione» e invitava i delegati lealisti ad abbandonare il negoziato di pace riawiato nei giorni scorsi, persino le milizie cattoliche hanno salutato il «buon senso» degli orangemen: «Una boccata d'aria», ha detto Gerry Adams del Sinn Féin. Non è la fine della tensione. Oggi in programma ci sono due marce - uomini in grigio con fasce arancione al collo, bombetta nera e ombrello - considerate «a rischio»: quelle di Dunloy, nella contea di Antrim, e quella di Bellaghy, nella contea di Londonderry, dove in anni passati ci sono stati gravi incidenti. Ma è stata disinnescata la mina più pericolosa: quella della parata orangista in programma a Belfast lungo la Lower Ormeau Road, che una volta era protestante ma che ora, in seguito a una naturale evoluzione demografica, è cattolica su uno dei lati. L'Inla, fazione irriducibile del nazionalismo cattolico, aveva minacciato di rispondere con violenza alla provocazione. Ora la marcia seguirà un altro percorso. L'altra parata orangista più te¬ muta era quella di Londonderry. E' stata spostata a Limavady. Anche quella di Armagh seguirà un altro percorso. Quella di Newry, addirittura, è stata soppressa. In serata due delegazioni di orangisti e nazionalisti hanno trovato un'intesa per la parata di Newtownbutler, nella contea di Fermanagh: sì al passaggio del mattino fra le case cattoliche, no a quello del pomeriggio. E' questo tipo di compromesso che rinnova le speranze per l'Ulster; anche se l'estremismo protestante attribuisce quei «cedimenti» alle «pressioni politiche» e soprattutto alla mancanza di protezione da parte del governo di Londra contro la minaccia di contro-dimostrazioni cattoliche e contro (d'intimidazione papista». Si stempera così nel consueto calderone delle accuse e delle controaccuse quella che è stata una giornata eccezionale nella storia del conflitto nordirlandese. Ma la prova di responsabilità degli ambienti orangisti ufficiali può servire da sprone all'Ira. «Il buon senso si allarga», ha detto il primo rninistro Tony Blair. «Spero che ora l'Ira annunci una tregua», ha fatto eco il suo ministro per il Nordirlanda, Mo Mowlam. Da Dublino è intervenuto anche il nuovo governo di Bertie Ahern, che ha avuto ieri una conversazione telefonica di 20 minuti con Blair: «Il movimento repubblica no - ha detto il ministro degli Esteri Ray Burke - dovrebbe cogliere quest'opportunità per co struire con tutti noi un accordo politico». Ma proprio i più irriducibili protestanti dettavano ieri il corollario polemico alle marce rivedute e corrette. Mentre Adams e il Sinn Féin parlavano di «una porta che si è aperta per una possibile soluzione duratura del problema delle parate», il reverendo Ian Paisley è stato inflessibile: «Non parlerò mai con chi ha armi assassine». Un gruppo armato protestante, la Loyalist Volunteer Force, ha minacciato di «uccidere cattolici» se le marce non si svolgeranno. Fabio Galvano
Persone citate: Adams, Antrim, Bertie Ahern, Boyne, Gerry Adams, Ian Paisley, Ray Burke, Tony Blair
Luoghi citati: Belfast, Dublino, Irlanda Del Nord, Londonderry, Londra, Ulster
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