Imprese a caccia di rockstar di Marinella Venegoni

L'industriale chiede ai Litfìba un sì alla flessibilità del lavoro OPBNIONI A CONFRONTO In alto a sinistra l'ex ministro del governo Berlusconi Giulio Tremonti A destra l'economista Giacomo Vaciago sindaco di Piacenza L'industriale chiede ai Litfìba un sì alla flessibilità del lavoro Imprese a caccia di rockstar SNAPOLI AREBBE disposta la rockstar, trasgressiva e apparentemente anche un po' demoniaca, a schierarsi con gli industriali spendendo una parola in favore della flessibilità sul lavoro? La bizzarra idea di coinvolgere un idolo delle folle giovanili nel rovente dibattito in corso nel Paese è venuta a Nanni De Santis, presidente dei giovani imprenditori campani, capitato come per caso a una conferenza stampa dei Litfìba, la band fiorentina di cui è leader l'appunto trasgressivo Piero Pelù: quello con la faccia da cattivo che al Primo Maggio di qualche anno fa aveva infilato in diretta tv un preservativo sul microfono del povero Vincenzo Mollica, facendolo prima sobbalzare e poi arrabbiare. A Napoli è in corso il «Neapolis Live Festival», megaraduno rock sul territorio fra il mare e gli altiforni spenti di Bagnoli, in un'area bellissima che sarà riconvertita alla vita normale e turistica. Però è la prima volta che in un Festival rock non si fa solo musica: fra cisterne di birra e pizzerie volanti, ha trovato posto anche un frequentatissimo sito Internet chiamato «Il bar delle opportunità», dove i fans fra un concerto e l'altro cercano occasioni di lavoro: e in collegamento da Roma, l'altra sera Cofferati ha tenuto una videoconferenza sull'argomento, seguita quasi quanto David Bowie che ululava dall'altra parte dell'immenso spazio. Fra i giovani campani c'è il 25 per cento di disoccupazione, ben al di sopra della media nazionale, e le loro speranze si aggrappano dovunque. Nanni De Santis, musicista da giovane e oggi titolare d'una piccola azienda campana, ha deciso anche lui di approfittare della ghiotta occasione. S'è seduto in poltrona vicino a Pelù, e mentre questi disquisiva del costo dei biglietti ai concerti, fra la curiosità generale ha preso la parola in modo assai diretto: «Il rock all'Italsider mi fa venire in mente tutti gli errori compiuti per creare posti di lavoro. Mi stupisco che sia stata accolta qui la conferenza di Cofferati: sono i sindacati il vero ostacolo a creare posti di lavoro nel Mezzogiorno. Noi non vogliamo il Far West, ma la flessibilità sì: anche voi Litfiba siete mia piccola azienda di 60 persone, e chi ha un'azienda deve saperla far fimzionare. Troppi vincoli non producono occasioni di lavoro». Piero Pelù con la sua faccia fintamente cattiva ascoltava in silenzio, incuriosito ma con ben scarse intenzioni di farsi parte attiva nella discussione. Tirato a forza, gli ha replicato: «Il signore cerca di indorare la pillola, e di tirarci dentro. In realtà, noi non siamo un'azienda ma degli artisti, e di queste cose si occupano i nostri manager. Il mio punto di vista è comunque che sto più dalla parte dei sindacati e dei lavoratori, anche se in fondo è vero che abbiamo una piccola impresa. Bisogna vedere poi che cosa s'intende per flessibilità». «Se io fossi il tuo tastierista e suonassi male, non mi licenzieresti?», gli ha chiesto allora De Santis, che negli Anni Settanta suonava appunto le tastiere in un gruppo napoletano di nome «Porta Meridionale». E Pelù ha replicato ridendo: «Magari ti darei un pillolone, per vedere se funzioni meglio. Vorrei poi anche capire quale è il superguadagno che ha uno come te rispetto ai lavoratori». Dimostrando, la rockstar, di non aver mai letto Carletto Marx, che chiamava il cosiddetto superguadagno «plusvalore»: ma di condividerne (seppur inconsapevolmente) le analisi. Marinella Venegoni

Luoghi citati: Napoli, Piacenza, Roma