Oltre le maschere di D'Annunzio di Mirella Appiotti

La Andreoli presidente del Vittoriale La Andreoli presidente del Vittoriale Oltre le maschere di D'Annunzio "771 GARDONE I 1 AMBIO della guardia al I Vittoriale: una notissima I i italianista dopo un valente \à 1 studioso di storia contemporanea. Anna Maria Andreoli, docente all'Università di Potenza nonché dannunziana appassionata, allieva prediletta di Ezio Raimondi, tra i massimi esegeti del Poeta, ha sostituito da poche ore Francesco Perfetti, professore alla Luiss e membro del consiglio superiore dei Beni culturali, sulla poltrona, parecchio ambita, di presidente della Fondazione. Nomina voluta da Veltroni (a dispetto, si di ce, di qualche pressione contraria) per una carica che dura quattro anni, rinnovabile. «Se me lo avessero chiesto sarei rimasto, c'erano tante cose in sospeso», dice pur con molto fair play l'uscente. «Ma - spiega Francesco Sicilia, direttore generale per i beni librari del ministero - dopo il lodl rid di devole periodo di Perfetti ci ha spinti a questa decisione, oltre alla opportunità di un avvicendamento, la consapevolezza del bagaglio culturale della prescelta, e anche il suo dinamismo». Una ricercatrice che, in effetti, quasi freneticamente, lavora da sempre su più tavoli. Come i suoi beniamini. E non si tratta solo del Vate, anche di quel Pascoli del quale si sta occupando a fondo per il ciclo sulle «Biblioteche degli scrittori» che ha dato luogo a una bella mostra itinerante e da cui è nato il progetto, in fase di realizzazione con i più accreditati pascoliani, del riordino a Castelvecchio delle carte del «fanciullino». Mentre, per non smentirsi, nel momento in cui assume la responsabilità dell'affascinante universo kitsch di Gardone, la Andreoli sta per varare un'altra rassegna dedicata a Ungaretti: «Ho trovato - ci dice - in questi ultimissimi giorni alcune traduzioni inedite da Ezra Pound che obbligheranno a rimeditare sull'avversione che il poeta dell'Allegria ha sempre professato per l'autore dei Cantos; e, presso un antiquario lucchese, un importante saggio anch'esso inedito Sulla tomba di Laura, dedicato al petrarchismo barocco francese». Come farà Anna Maria Andreoli a tener testa a tutti questi impegni? «A settembre uscirà da Mondadori un Taccuino di Pirandello, per il '98 è in programma un'iniziativa dedicata a Verga... Vorrei fare come D'Annunzio, capace di scrivere 54 lettere al giorno, e tutte bellissime! Ma lui era un prodigio di abilità, disinvoltura, millanteria, mestiere consumatissimo. Co D'Ai i me D'Annunzio mi proverò a trasfor¬ mare i nonostante in perché (proprio perché era assillato dalle donne e dai debiti, dagli editori e dai salotti, ha saputo am ministrare come pochi le proprie risorse e il proprio tempo. Una gemale destrezza)». Progetti a valanga, naturalmente? lili «Ne ho molti, per realizzarli cercherò di formare un Comitato di saggi: vorrei coinvolgere importanti studiosi - filologi, storici, storici dell'arte, della musica, delle comunicazioni di massa...». Ma cosa c'è ancora da scoprire su D'Annunzio, quali immagini da raddrizzare? «D'Annunzio è un grande mistificatore, un beffardo. Misconosciuto, gravato da pregiudizi, scambiato per fascista, la sua opera seriosa e "sublime" maschera, per esempio, l'irresistibile humour di cui era capace. Basta leggere il carteggio con Mussolini, a cui inviava anche colombigrammi (gli archivisti dovranno rassegnarsi a questa dicitura»). Appena cinquantenne, bella donna, ben collocata, Anna Maria Andreoli si ritiene immune dall'invidia altrui? «Ho avuto nella vita più fortuna che sfortuna e forse questo non piace». Diceva Longanesi: «Non bisogna fidarsi di lui: ha molto sofferto!». Mirella Appiotti ' ; ■i-- ;:-C Hl:; 1 Gabriele d'Annunzio