Finmeccanica sposa Gec

Il consiglio Iri approva l'accordo per una joint venture da 6 milioni di dollari Il consiglio Iri approva l'accordo per una joint venture da 6 milioni di dollari Rnmeccanica sposa Gec Nasce ilpolo anglo-italiano della Difesa ROMA. L'Iri approva il progetto di «ampia collaborazione» tra Finmeccanica e General Electric Company nel settore della difesa. Il consiglio di amministrazione presieduto da Gian Maria Gros Pietro considera la promessa di matrimonio con il colosso britannico Gec (controllato dalla Ge Usa) «pienamente coerente con gli indirizzi strategici dell'Ili». La casa madre aveva già indicato la via: maggior precisione nei business Finmeccanica «anche attraverso alleanze industriali con primari operatori internazionali». Il polo italo-britannico degli armamenti, concepito il 4 marzo con un memorandum d'intesa, potrà quindi nascere sulla base di una joint venture paritetica nei sistemi missilistici, navali, nei radar terrestri e nei sistemi di comando e controllo del traffico aereo. Potrebbe dar vita ad un aggregato da 6105 milioni di dollari (4634 Gec, 1471 Finmeccanica), primo in Europa davanti alla francese Thomson (6084), alla tedesca Dasa (1944), alla francese Aerospatiale (1794) e alla inglese British Aerospace. Nella dote ci sono anche scambi azionari tra le controllate Gec Marconi e Alenia Difesa. La società britannica, che controllerà il settore avionica, entrerà con una partecipazione di minoranza nel business dell'avionica di Alenia Difesa; quest'ultima, che avrà il controllo di artiglieria e veicoli terrestri blindati, farà altrettanto nel business degli armamenti e dei veicoli corazzati di Gec Marconi. L'accordo, paritario ad ampio raggio, abbraccerà tutte le attività di Alenia Difesa e molte di quelle Gec Marconi, senza però includere i suoi accordi con Thomson e Matra (sonar, missioni spaziali, comunicazioni e cantieristica). Proprio ieri il colosso General Electric ha annunciato i risultati del secondo trimestre '97: utili re cord nella storia del gruppo Usa, il primo al mondo per capitalizzazione di borsa (con oltre 160 miliardi di dollari vale quasi l'intero listino di piazza Affari), a 2,1 mUiardi di dollari (quasi 3600 miliardi di lire), il 14% in più sull'analogo periodo dello scorso anno. Attraverso la controllata britan nica, Ge torna in Italia dopo l'acquisizione della Nuovo Pignone tre anni fa. I conti del gruppo General Electric mostrano risultati record in 10 delle 12 aree di business e in particolare aumenti sostenuti per Ge Capital Service, Nbc e per la divisione motori aeronautici. L'accordo italo-britannico è piaciuto subito in Parlamento ed è stato «benedetto» sia dal governo che da Rifondazione e, con qualche riserva, dalla Lega. Il ministro dell'Industria Pier Luigi Bersani l'ha definito «un passo importante in vista del raggiungimento di una riorganizzazione dell'industria europea della difesa e del settore aerospaziale». Finmeccanica-Gec va verso il mercato globale perché, dice il ministro, «la vecchia Europa non può chiudersi in impostazioni nazionalistiche o difensive e l'accordo testimonia con chiarezza la coerenza della posizione italiana». Praticamente entusiasta anche Nerio Nesi, presidente della commissione Attività Produttive della Camera, di un accordo che consentirà di mettere in comune i risultati, le esperienze e di ripartire i costi: «E' basato su una rigorosa linea di pariteticità e di reciprocità; è questo il solo modo di affrontare i problemi industriali e scientifici europei in tutti i settori». Paolo Bampo, responsabile Difesa della Lega Nord, non nasconde un po' di diffidenza: «Se questo è un accordo per uno scambio di know how, ci auguriamo possa portare a qualcosa di buono. Se, in- vece, andiamo verso prodotti come il carro-armato "Ariete" dell'Oto Melara o verso prodotti che non hanno significato nel contesto attuale, sicuramente si fa il solito buco nell'acqua». Bruno Gianotti Lina, vicepresidente Finmeccanica

Persone citate: Bruno Gianotti Lina, Gian Maria Gros Pietro, Marconi, Nerio Nesi, Paolo Bampo, Pier Luigi Bersani, Thomson

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma