L'ultimo grido di O'Dell «Rivedete tutte le prove» di Andrea Di Robilant

Cossiga chiede la grazia Aumentano le pressioni sul governatore, i legali fanno causa allo Stato della Virginia: subito l'esame del Dna L'ultimo grido di O'Dell «Rivedete tutte le prove» RICHMOND DAL NOSTRO INVIATO «Imploro il governatore Alien di permettere che venga esaminato il Dna nelle tracce di sperma rinvenute sulla vittima. Le tecniche sono più sofisticate di quanto non erano all'epoca del mio processo. Chiedo solo un trattamento equo». La voce di Joseph O'Dell è arrivata ieri via telefono dal «braccio della morte» del carcere di Mecklenhurg alla saletta di un albergo del centro di Richmond, dove una società di relazioni pubbliche di New York aveva organizzato una conferenza stampa per dare risalto a quest'ultimo appello. Nella sala erano presenti i legali di O'Dell, i rappresentanti della società di p.r., alcuni famigliari del condannato, la sua amica Lorie Urs (che quest'inverno era venuta in Italia ospite dell'organizzazione «Nessuno tocchi Caino») e Sister Helen Prejean, l'ispiratrice del film Dead Man Walking che guida la crociata contro la pena di morte negli Stati Uniti. Via telefono era collegato anche Barry Scheck, avvocato di grido e specialista di diritto forensico. Ma la conferenza stampa è iniziata sotto un segno nefasto la sera prima - mercoledì sera la corte suprema della Virginia aveva respinto in via definitiva la richiesta dei legali per un esa me del Dna. In pratica la corte suprema aveva accolto la tesi della procura, secondo cui O'Dell «ha perso ogni diritto ad ulteriori valutazioni in questa vicenda» La «vicenda» è ormai stranota hi Italia. O'Dell è stato condan nato a morte per aver stuprato e ucciso Helen Shartner all'uscita di un bar a Virginia Beach nel 1985. Lui ha sempre detto di es sere innocente. La sua esecuzione fu sospesa lo scorso dicembre perché la Corte Suprema degli Stati Uniti voleva capire se il processo era stato inquinato da un vizio di costituzionalità. Il mese scorso la Corte, con un solo voto di maggioranza - cinque a quattro - ha deciso che il processo era stato valido. L'esecuzione è stata riprogrammata per il 23 luglio. O'Dell ha fatto già richiesta di morire per iniezione anziché sulla sedia elettrica. E Sister Helen ha annunciato ieri che farà da consigliere spirituale al condannato fino al momento della morte, così come Susan Sarandon lo fu per Sean Penn in Dead man walking. Ma O'Dell rimane deciso a dar battaglia fino all'ultimo per ottenere dal governatore George Alien un esame del Dna e un nuovo rinvio dell'esecuzione. I suoi legali dicono che l'esame del Dna con le tecniche disponibili oggi al Virginia Crime Lab - uno dei migliori del mondo - potrebbe offrire la prova definitiva della colpevolezza o dell'innocenza del loro cliente: «Questa ostinazione pervicace da parte dello Stato della Virginia rimane incomprensibile. Un chiarimento prima dell'esecuzione sarebbe nell'interesse di tutti, inclusi i giudici e il governatore. Che cosa temono da questo esame del Dna? Se i procuratori fossero davvero così convinti della colpevolezza di O'Dell sarebbero i primi a voler procedere con un test che potrebbe confermare la loro tesi in via definitiva». Il giudice del tribunale d'appello - la cui decisione è stata appunto riaffermata l'altro ieri in ultimo grado - sostiene che il materiale custodito hi laboratorio è vec¬ chio e inquinato, e le analisi rischiano di generare soltanto nuova confusione. Barry Scheck, diventato famoro per il lavoro fatto nel caso Simpson, ieri si è detto esterrefatto per la «faciloneria inaudita» con la quale si è pronunciato il giudice su una questione di vita o di morte: «Come fa a sapere che le prove di sperma sono inquinate? Chi glielo ha detto? Io non escludo che le prove siano inutilizzabili ma non possiamo saperlo finché non andiamo a vedere. Il giudice parla da persona disinformata. Dire che ha la testa confusa è dire poco». In tutto questo, il governatore - che a questo punto è l'unico in grado di bloccare l'ago prima che venga conficcato nel braccio di O'Dell - non dice nulla. Ma tramite i suoi collaboratori fa sapere che sta «esaminando» la situazione. Del resto l'attenzione dei media americani sta crescendo per questa vicenda. Sia il Washington Post che il New York Times hanno espresso seri dubbi sulla condanna. E la chiusura del governatore appare meno ermetica di quanto non fosse prima che il caso O'Dell esplodesse. Ma il tempo a disposizione è ormai scarsissimo, mancano 12 giorni all'esecuzione e anche se fi governatore Alien desse improvvisamente l'ok all'esame del Dna, potrebbero non bastare. I legali di O'Dell hanno detto ieri che ci vorrebbero dai 10 ai 14 giorni per completare le analisi sempreché le prove di spenna non siano già definitivamente compromesse. Per premunirsi contro il rischio che il governatore dia l'ok ma che poi manchi il tempo per completare l'opera, i legali di O'Dell hanno detto che oggi faranno causa allo Stato della Virginia per ottenere sia il riconoscimento del diritto di O'Dell a sottoporsi ad un esame del Dna sia il rinvio dell'esecuzione, appunto per poter portare a termine l'esame. Non solo: i legali hanno fatto ieri un annuncio che è destinato ad aumentare la pressione già altissima sul governatore. Se O'Dell sarà giustiziato il 23 luglio - hanno detto - loro continueranno a chiedere accesso al materiale forense anche dopo la sua morte. «Sono certo che un giorno avremo quel materiale a disposizione perché francamente non vedo su quale base giuridica possa essere negato ad aeternum», ha detto Scheck. Facendo balenare davanti al governatore Alien l'ipotesi che tra qualche anno, con O'Dell morto e sepolto (magari a Palermo, visto che il Comune ha fatto quest'offerta alla famiglia), l'esame del Dna dimostri effettivamente la sua innocenza. Andrea di Robilant Il suo appello via telefono dal braccio della morte Ma la Corte Suprema ha già escluso possibili revisioni Joseph O'Dell attende l'esecuzione fissata per il 23 luglio A destra oppositori della pena di morte manifestano davanti all'ambasciata americana a Roma