Il professore scaricato dalla figlia

Milano, Valeria Poggi Longostrevi: «Mai spostato conti all'estero per lui» Il professore scaricalo dulia figlia Milano, Valeria Poggi Longostrevi: «Mai spostato conti all'estero per lui» «Mio padre è un pazzo» MILANO. «I pazzi bisogna assecondarli». Valeria Poggi Longostrevi condanna il padre prima dei giudici e scarica ogni responsabilità sul riciclaggio del tesoro della truffa. Si consuma nei desolati corridoi di Palazzo di giustizia l'ultimo dramma della famiglia Poggi Longostrevi. Valeria è appena uscita dall'ufficio del gip Enrico Tranfa, due ore di interrogatorio a cui ha partecipato anche il pm Raimondi, sui suoi viaggi all'estero con il bottino in valigia. L'ampio sorriso sul suo volto dura il tempo di una porta che si chiude alle sue spalle. Poi Valeria si fa scura, attacca: «non ho mai portato denaro all'estero. Sono sconvolta, questa vicenda è un delirio, nella mia famiglia sono tutti pazzi». Anche suo padre le chiede una cronista? «Sì anche lui e si sa, i pazzi bisogna assecondarli». Valeria spiega così il suo colloquio in carcere, quando il padre le disse di portare i miliardi all'estero, «tre di qua e tre di là». Da qui il suo viaggio alla Sbs di Lugano, nei giorni scorsi, quando l'ultimo tentativo di nascondere i miliardi in Lussemburgo e alle Bahamas abortisce perché la banca era stata allertata. «Immaginavo di essere intercettata, ma io non ho niente da nascondere», risponde mentre, anfibi ai piedi e occhiali da sole all'ultima moda sui capelli biondi, si avvia verso l'uscita. Ma l'accusa riguarda soprattutto il primo viaggio, quello di mesi fa in Lussemburgo, del quale i magistrati dicono «siamo sicuri che è stato fatto anche se non conosciamo la somma». Quando si tocca questo tasto la risposta «non è mai andata e non ha mai spostato soldi e un conto è ricevere un ordine e uno è eseguirlo» arriva da uno degli avvocati, Davide Steccanella, mentre il primo difensore, Nerio Diodà, era uscito dalla stanza del gip senza rilasciare dichiarazioni. Si conclude così una giornata che era iniziata con la prima apparizione di Poggi Longostrevi in tribunale. Il medico si è opposto al sequestro preventivo di tutte le sue società tranne il Centro di Medicina Nucleare, il cuore della truffa. Lasciatemele, avrebbe detto in sostanza Poggi, perche queste società sono svincolate dal Centro. Il pm Sandro Raimondi ha sostenuto che della Clinica «Beato Matteo» era invece mutile discutere perché ormai era stata dichiarata fallita e quindi la questione passava al curatore fallimentare. Ma Poggi Longostrevi ha dichiarato che si opporrà al fallimento perché per il «Beato Matteo», il pezzo pregiato delle sue proprietà, c'era solo un problema di hquidità. Nel pomeriggio, è arrivata invece la decisione del gip Enrico Tranfa di concedere gli arresti domiciliari a Rosalia Zanca, moglie di Poggi Longostrevi e matrigna di Valeria, detenuta a San Vittore dal giugno scorso. Tre capitoli diversi di una stessa storia. Alla fredda analisi dei conti dove sarebbe nascosto il tesoro, si sovrappongono le turbolente vicende umane della famiglia Poggi Longostrevi, vicende che fino a questo momento, vedi la messinscena dei suicidi, hanno proiettato più ombre che luci sul piano della verità. i guai per il professor Giuseppe Poggi Longostrevi adesso arrivano anche dalla famiglia. La figlia Valeria ha detto ai giudici: «E' pazzo»

Luoghi citati: Bahamas, Lugano, Lussemburgo, Milano