Bombe in spiaggia, inizia Pestate dell'Età di Gian Antonio Orighi

Fuggono anche 1500 turisti di un albergo nel mirino dei terroristi. Neutralizzati altri due ordigni Bombe in spiaggia, inizia Pestate dell'Età SPAGNA Fuggono anche 1500 turisti di un albergo nel mirino dei terroristi. Neutralizzati altri due ordigni L'esplosione a Lloret de Mar, dilaga la paura in Costa Brava MADRID NOSTRO SERVIZIO L'Età, l'organizzazione indipendentista basco-spagnola, torna a terrorizzare la Catalogna utilizzando l'arma del terrorismo turistico. Tre bombe, preannunciate telefonicamente da un «etarra» martedì pomeriggio, sono esplose ieri mattina sulla spiaggia, mantenuta vuota dalle forze di sicurezza, di Lloret de Mar (tra Barcellona e il confine francese, in Costa Brava), dove lunedì sono stati allontanati 15 mila villeggianti. Nella prima mattinata e sempre a Lloret de Mar, l'Età ha minacciato un gigantesco hotel, facendo sloggiare in fretta e furia 1500 clienti. E altre due bombe sono state neutralizzate sulla linea ferroviaria (rimasta interrotta tutto il giorno) Malgrat-Banes. Alle 16,15 di martedì pomeriggio, con telefonate al quotidiano di Barcellona «La Vanguardia» e al «braccio giornalistico» dell'Età «Eghin» (tenute intenzionalmente nascoste dai media l'altro ieri), un «etarra» aveva preannunciato la collocazione di due ordigni sulla spiaggia di Lloret de Mar (una cittadina di 15 mila anime molto conosciuta e frequentata da turisti stranieri, tra cui molti italiani), nelle spiagge di Fanals e nella Cala Banys. Ma le forze dell'ordine, dopo aver rastrellato con gli artificieri e i cani antiesplosivi le spiagge, non hanno trovato nessuna bomba. Visti i risultati dei rastrellamenti, l'antiterrorismo pensava ad un bluff. Ma l'Età non minaccia mai a vanvera. Infatti alle 8 e alle 8,15 si sono registrate due esplosioni, che non hanno causato né vittime, né feriti né danni proprio perché la polizia aveva completamente isolato la zona e non permetteva ai villeggianti di andare in spiaggia. Una terza è stata disinnescata alle 10,45, con gli stessi risultati delle precedenti. Contemporaneamente c'è stato lo sgombero dell'hotel Guitart, un gigantesco complesso alberghiero di 750 stanze in cui lavorano 150 persone. «Erano le 8,05 quando una voce maschile ha avvisato il centralino del nostro complesso che una bomba sarebbe esplosa tra 58 minuti racconta al telefono il direttore Sebastian Morey -. Abbiamo avvisato la polizia, che è arrivata subito. Gli artificieri hanno controllato l'albergo ma non hanno trovato niente. E dopo tre ore abbiamo riaperto». Un'altra telefonata, sempre ieri mattina, allertava la Guardia Civil che erano stati collocati esplosivi sulla linea ferroviaria locale. I militi, infatti, hanno trovato dopo una ricerca certosina due cesti da pic-nic imbottiti di tritolo, che sono stati neutralizzati. «E' la solita campagna estiva dell'Età», ha commentato preoccupato, in serata, il prefetto della zona. Le forze dell'ordine sono in allarme rosso, ma la minaccia resta. Dal '79 al '96 l'Età (che quest'anno ha assassinato «solo» 7 persone) ha compiuto otto «campagne estive», con un bilancio di 123 bombe, 5 morti e 140 feriti. L'Età vuole forzare l'indipendenza dei Paesi baschi spagnoli. Il premier Aznar non ne vuole sentir parlare. E allora i terroristi usano la minaccia sul turismo, la prima industria nazionale che produce il 10 per cento del pil. E la Catalogna (molto colpita nel '96: 20 bombe) è la regione che riceve più stranieri, il 22 per cento del totale. Non mancano tristi precedenti: una bomba «etarra» all'aeroporto di Reus (Catalogna), nel '96, causò 35 feriti, sei dei quali bambini inglesi, gravi. Nel '79 tre bombe all'aeroporto e a due stazioni ferroviarie di Madrid provocarono una strage: cinque morti e 100 feriti. Gian Antonio Orighi

Persone citate: Aznar, Banes, Reus, Sebastian Morey