Tangentopoli due, D'Adamo vuota il sacco

Tangentopoli due, D'Adamo vuota il sacco Tangentopoli due, D'Adamo vuota il sacco A Brescia è sotto inchiesta per le intercettazioni di Pacini Battaglia. No comment di pm e difensori II costruttore amico di Di Pietro 8 ore di fronte ai magistrati BRESCIA. Carlo Buono, il suo difensore, risponde che non può dire niente, assolutamente niente. Non ci fosse stata la notizia dell'agenzia Ansa, negherebbe anche l'interrogatorio dell'altra sera: quando il prudentissimo Antonio D'Adamo, 64 anni, costruttore a Milano, è scivolato davanti ai pm di Brescia, come sempre nella massima discrezione, come sempre invisibile. Anche i magistrati bresciani rispondono che non possono dire niente. E allora, visto che D'Adamo nella storia infinita di Tangentopoli parte come uno dei migliori amici di Antonio Di Pietro e da qualche tempo non si sa, comincia la rincorsa delle ipotesi. Anche perché, a Brescia, D'Adamo è sotto inchiesta proprio con Di Pietro, quell'altro amicone dell'avvocato Giuseppe Lucibello e fl banchiere Pierfrancesco Pacini Battaglia. E' la vicenda del «mi hanno sbancato», la frase intercettata al telefono di Pacini Battaglia, detta e corretta e negata e ricorretta. «Sbancato», era il sospetto, nel sen¬ so che per evitare la cella di San Vittore Pacini Battaglia avrebbe dato fondo alle proprie casse svizzere conquistando la libertà con 4 miliardi e 700 milioni: beneficiario, via D'Adamo e Lucibello, proprio Di Pietro. Chiarito che Di Pietro e Lucibello hanno sempre smentito, l'interrogatorio di D'Adamo potrebbe segnalare che questa inchiesta è finalmente arrivata a capirne qualcosa. L'appuntamento con i magistrati era stato fissato per sabato scorso, proprio quando Silvio Berlusconi, a Roma, tuonava contro Di Pietro, «fosse un cittadino qualsiasi...». E' slittato fino a martedì sera, lontano dalle attenzioni dei cronisti arrivati a Brescia per la vicenda Boccassini-Parenti. Tema, appunto, 10 sbancamento. Uno dei temi che potrebbero esser cari ai nemici di Di Pietro, a chi da tempo sostiene che 11 Tonino fustigatore dei bei tempi di Mani Pulite non è quell'eroe popolare e senza macchia che i sondaggi sostengono. Proprio a Brescia, ma senza conseguenze alcune, le amicizie di Tonino, che allora chiamavano «Nini);, sono già state rivelate: le cene a casa D'Adamo con Pillitteri e Prada e Radaelli, la Mercedes avuta dell'assicuratore Giancarlo Gorrini, il prestito da 100 milioni. Era stato proprio D'Adamo, collaboratore e amico di Berlusconi negli Anni 70 e buon amico anche oggi, a raccontare certi particolari sulla vita e le amicizie di Tonino. Li aveva rivelati a Paolo Berlusconi, poi accusato d'aver tramato per costringere Di Pietro alle dimissioni dalla magistratura. D'Adamo, dunque. Il silenzioso costruttore che ai tempi lo chiamava Nini e adesso non si sa, lo invitava in cascina, lo ospitava negli uffici sotto il Duomo, celebravano il ca¬ podanno, prestava il telefonino alla moglie. D'Adamo, l'amico, o l'ex amico, che ora potrebbe inguaiare Tonino. Il 10 dicembre, convocato nell'aula del processo per le dimissioni di Di Pietro, aveva risposto alle domande del presidente con un suadente «mi avvalgo della facoltà di non rispondere». L'altra sera, invece, ha parlato per otto ore. Inevi- tabile che le domande si siano incrociate con quanto già raccolto dai magistrati. Ad esempio in quella deposizione di Berlusconi il 31 maggio scorso, tutta una mattina, interrotta solo dai fastidi della prostata del Cavaliere. Oppure negli accertamenti bancari su quanto uscito dalle casse di Pacini Battadifeso dall'avvocato Lucibello nire magari in quelle di D'Adaifeso dall'avvocato Lucibello. e titolo, signor D'Adamo? E' o lo "sbancamento"? I magi stanno indagando da sette D'Adamo è stato interrogato olte. Che quello dell'altra sera ato rinterrogatorio decisivo? [r. m.J Nel mirino dei giudici la frase del finanziere ginevrino: «Quei due mi hanno sbancato» II costruttore Antonio D'Adamo L'ex pm ed ex ministro Antonio Di Pietro

Luoghi citati: Brescia, Milano, Roma