«Crt, non vi furono irregolarità nell'acquisto della Subalpina»

Chiusa l'inchiesta della Procura. Sei uomini per Unicredito CREDITO Chiusa l'inchiesta della Procura. Sei uomini per Unicredito «Crt, non vi furono irregolarità nell'acquisto della Subalpina» TORINO. Si è chiusa con la completa assoluzione dei vertici della Crt la lunga inchiesta aperta dalla procura di Torino su presunte irregolarità nella fusione per incorporazione (nel '91) della Banca Subalpina nella Cassa di risparmio di Torino. Lo scorso 5 luglio il gip Francesco Saluzzo ha infatti accolto la richiesta del pm Giangiacomo Sandrelli disponendo l'archiviazione di tutti i procedimenti che erano stati avviati in relazione a presunte irregolarità nell'operazione, dice una nota della banca guidata dal presidente Enrico Filippi e dal direttore generale Giorgio Giovando. Su questa fusione si era appuntata anche la verve polemica del deputato leghista Mario Borghezio che era intervenuto nella vicenda con diverse interrogazioni al Consiglio comunale di Torino e al Parlamento. «Dalle indagini non è emersa alcuna irregolarità penale», dice il decreto del gip dopo l'esame dell'operazione che nel '91 portò, attraverso un'Opa, alla incorporazione della Subalpina nella Crt. Un analogo giudizio era stato espresso in un precedente procedimento che si era concluso lo scorso anno con un'altra archiviazione. In riferimento all'acquisto della Subalpina, il decreto del giudice Saluzzo osserva che «la metodologia usata fu del tutto esatta e i risultati cui pervennero le parti furono assolutamente ragionevoli». Lunedì pomeriggio, intanto, la fondazione Crt ha designato sei rappresentanti destinati a sedere nel consiglio di amministrazione di Unicredito, la holding che controllerà il gruppo che nascerà dall'intesa con la Cariverona. Sono il presidente Andrea Comba (che sarà vicepresidente vicario), Lorenzo Palenzona, Luigi Remmert, Filippi (che pure dovrebbe essere vicepresidente), Giovando e Terenzio Cozzi. Enrico Filippi

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