Valentino sulla via della seta di Antonella Amapane

Parigi, effetto-choc in passerella con Shalom odalisca e con le donne giraffa di Galliano Parigi, effetto-choc in passerella con Shalom odalisca e con le donne giraffa di Galliano Valentino sulla via della seta E la Crawfordfa impazzire la platea PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Scambio di ruoli. La tradizione guarda al futuro, l'avanguardia innesca la marcia indietro. Se da Valentino si respira un'atmosfera da «day after» dove i frammenti del minimalismo dilaniato diventano elementi di creatività per ricostruire la seduzione del nuovo millennio - Dior si rifugia nel passato remoto. John Galliano rilegge fedelmente la storia del costume primo Novecento. Citando la Bella Otero, Sarah Bernhardt, Isadora Duncan e la Goulue, tratteggia figurine slanciate che paiono disegnate da Erte. Ecco le donne giraffa strozzate in metallici collari Masai, sigillate in abiti come pezzi da museo. Femmine col passo impedito da gonne a sirena, nell'esemplare riedizione geometrica del «tailleur bar» grigio, ideato da Dior nel New Look del dopoguerra. L'effetto choc è assicurato con la nudità di Shalom. Odalisca a seni scoperti incorniciati da un pettorale gioiello, perizoma a catenella e velo color carne ricamato di roselline. I clic impazziscono. Mai come da Valentino però, dove i fotografi si azzuffano per immortalare Cindy Crawford. Bionda platinata. Con minacciosa cresta, lunare nel peplo di jais pavone, incede sicura come una ribelle delle galassie. Valentino crea abiti che paiono divorati dal fuoco nei ricami cangianti cosparsi di fossili. Elabora toilette di seta oleata effetto pelle, scolpisce bustini profilati di piume dall'aspetto preistorico. Incrosta tubini con scaglie di rettile che evocano le tenute favorite dalle replicanti di «Biade Runner»: guerriere dure e provocatorie nella loro disinvoltura da sopravvissute di lusso. Soldatesse in elmetto di marabù e pelliccia di cincillà dai colori stellari. Ragazze coraggiose, che non devono chiedere mai, eccentriche nei corti tailleur di serpente e visone. Insomma, l'opposto delle svenevoli donne d'antan volute da Dior con gli occhi cerchiati di nero, da overdose di assenzio. Ieri, a Neuilly, una folla superchic premeva per assistere allo show allestito nella serra del Jardin de Bagatelle, fra trionfi di rose, altalene di satin. E addirittura un sontuoso letto di muschio, campestre alcova per lascivi incontri clandestini. Incantevole scenografia dove la moda viene salvata dalle eroine postribolari della Belle Epoque. Ironica la riìettura di Mata Hari in molteplici versioni. Naomi danzatrice con serpentelli d'oro arrampicati sui sandali, veli e bustino. Stella Tennant in minigonna di crinoline e corsetto. Nadya stretta in body di jais scaldato da una stola in visone di rara maestria, intarsiata di iris, come un manifesto d'art nouveau. Corsetti, lacci e bustini correttivi. Ogni mezzo è lecito per affinare la silhouette, spingere in fuori i seni e enfatizzare le reni. Una suggestiva collezione dove però si stenta a cogliere il tocco attuale. Si rinnova invece la maison Chanel annunciando il debutto, in novembre, di un grande negozio di gioielli, al 18 di Place Venderne. Gli esemplari sono in parte ispirati a una colle¬ zione di preziosi, l'unica, che mademoiselle Coco disegnò nel 1937. Si tratta di monili d'alta oreficeria (come la collana da 15 milioni di franchi con uno zaffiro centrale da 45 carati) ma anche di anelli da 5 milioni. Spera di guadagnare molti soldi - da devolvere ai giovani stilisti - il tandem Ruffo (griffe della pelle) e Vogue Italia, promotori di un concorso dove 21 creatori famosi hanno realizzato capi in shearling. Gli originali modelli - esposti al Ritz verranno battuti all'asta a dicembre. E forse saranno riprodotti come abiti per la Barine. Antonella Amapane I SoPra Va'entìno con Cindy Crawford. A sinistra la top model Shalom

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