«Prima flessibilità, poi le imposte» di Gian Carlo Fossi

«Prima flessibilità, poi le imposte» «Prima flessibilità, poi le imposte» Umberto Agnelli: meno pessimismo, ma la ripresa stenta ROMA. Investimenti e occupazione non ripartono, ma certamente c'è minor pessimismo e «lo spirito è migliorato». E' Umberto Agnelli, presidente dell'Ifil, che in mia giornata molto impegnativa trascorsa a Roma lancia un chiaro messaggio di fiducia, speranza e incoraggiamento in una situazione che ancora desta non poche preoccupazioni. Prima a margine dell'assemblea dell'Associazione fra le società italiane per azioni (dove ieri è stato chiamato a far parte della giunta direttiva insieme a Tomaso Tommasi di Vignano e a Gustavo Visentini), poi a Montecitorio in un incontro a tutto campo con Nerio Nesi, presidente della Commissione attività produttive ed esponente di Rifondazione, Agnelli si è soffermato sui nodi dell'economia, esprimendo valutazioni su passaggi delicati e indicando rimedi e prospettive. «Certamente - replica durante una pausa dell'assemblea dell'Assonime - si assiste a minor pessimi¬ smo in giro per il Paese. Ma da minor pessimismo a chiamarla ripresa il passo è ancora lungo. Io non vedo investimenti ripartire, non vedo l'occupazione fare passi avanti notevoli, però non vi è dubbio che 10 spirito è migliorato e questa è una componente indispensabile». Che pensa dell'ultimo dissenso Prodi-Fazio sul carico fiscale? «Più che una polemica Prodi-Fazio - osserva 11 presidente dell'Ifil - io credo che il Governatore si sia espresso in termini corretti, identificando che vi fosse bisogno di maggiore flessibilità e meno tasse. E' stato evidenziato il discorso delle tasse e non quello della flessibilità, mentre ritengo che il discorso della flessibilità sia propedeutico alla diminuzione delle tasse e che in questo senso il Governatore lo intendesse». Qualche preoccupazione per l'andamento della Borsa? Secondo Agnelli non c'è il rischio di una bolla speculativa, di uno scivolone dopo i progressi messi a segno sulla scia dell'eurottimismo. «Quella del mercato finanziario italiano - rileva - non è una situazione pericolosa. Il mercato italiano è rimasto moltissimo indietro rispetto agli altri e adesso sta recuperando. E' per Wall Street che si può parlare di livelli al limite dell'eccessivo». Più approfondito, ovviamente, e a tutto campo il colloquio tra Agnelli e Nesi nello studio del presidente della Commissione attività produttive. Al termine, un cortese «no comment». Poi, Nesi rallenta appena per dire frettolosamente: «E' stato un incontro durato un'oretta, per discutere un po' di tutto, tra un presidente di commissione e un insigne esponente dell'industria privata. Soprattutto di questioni economiche». Si è parlato di un'eventuale proroga alla rottamazione delle auto e dei motorini? «Non ne abbiamo parlato», risponde il parlamentare. C'è la possibilità che una proroga agli incentivi all'auto sia inserita nel disegno di legge Bersani a sostegno della produzione, che va all'esame della Commissio ne attività produttive? Nesi: «Ten derei ad escluderlo». E, poi, ufficiosamente, si fa notare che introdurre a questo punto una proroga degli incentivi alla rottamazione significherebbe ritardare ulteriormente una legge che movimenta 9 mila miliardi di risorse. Forse si potrà fare con un provvedimento ad hoc. Gian Carlo Fossi Umberto Agnelli presidente dell'Ifil

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