Storie di Città

Storie di {ittà t mGa CARISSIMA, mio nipote, che porta il mio stesso nome, ha~5onseguito il massimo dei voti in italiano con un tema che ti trascrivo affinché anche tu possa apprezzarne il valore. Tema: I tuoi amici vanno dicendo in giro che tu porti sfortuna. Ti senti isolato, evitato dagli altri. Come reagisci? Svolgimento: Tanto per cominciare, vorrei proprio conoscere chi mette in giro queste brutte voci. Se riesco a sapere chi è - e prima o dopo verrò a saperlo - gli lancio un malocchio che lo farà stare seduto sul water per tutto il resto della vita. Glielo faccio completo di tutti gli optionals, con il pupazzo, gli spilli, gli occhi di rospo, le ali di pipistrello. E,, per maggiore sicurezza, glielo metto anche su Internet. Qualche idea di chi possa essere stato ce l'ho: a cominciare dal bidello del terzo piano che mi ha sorpreso nel gabinetto a vendere le schedine del totonero e ha fatto subito la spia perché vorrebbe avere lui il monopolio delle, scommesse clandestine nella nostra scuola. E' vero che gli ho gridato dietro: «Attento alle scale!» ma c'è gente pronta a testimoniare che io ero in classe quando lui è scivolato sull'ultima rampa ed è rotolato giù rompendosi solo una caviglia. Un altro papabile può essere mio zio Filippo che mi prendeva sempre in giro perché non riuscivo a far funzionare il suo Storie di {ittà t mGa {wmmammmmmmmmm t Bruno Gambarotta accendino. E' vero che, restituendoglielo, ho mormorato: «Ti scoppiasse in mano!» ma scherzavo. C'è da dire poi che tutte le domeniche vado a fargli visita al Centro Grandi Ustionati. Gli attaccheranno in faccia un lembo di pelle preso da una chiappa. Mia mamma, che poi sarebbe sua sorella, mi ha subito detto: «Guai a te se quando torna a casa ti lasci scappare che lo zio Filippo ha la faccia come il sedere». Io per la verità non ci pensavo a fare il collegamento ma adesso che mia mamma me l'ha suggerito... Non credo invece che a mettere in giro la voce sia stato Alberto Tomba. E' molto probabile che non sappia nemmeno chi sono io. A meno che qualcuno che era con me davanti al televisore quando trasmettevano in diretta i Campionati del Mondo dal Sestriere gliel'abbia riferito; tutti facevano il tifo per Tomba e io ho detto per scherzo: «Adesso cade». Neanche mi avesse sentito. Ha fatto un ruzzolone che tutti credevano si fosse ammazzato. Io dico che sono i rischi del mestiere, che se uno va giù come un matto con gli sci, prima o poi deve mettere in conto che cade. Non è neanche da credere che lanciare una maledizione sia una cosa semplice, esente da rischi come bere un bicchiere d'acqua. L'altro giorno ho chiesto al guidatore del tram fermo al semaforo rosso se mi apriva anche se era già oltre la fermata. Cosa gli costava? Era già fermo e per me era l'unica possibilità di non far tardi a scuola. Ma lui niente: così ho detto, tra me e me: «Che tu esca dai binari!». Poi è successo che, quando il semaforo è passato al verde, lo scambio non è scattato e il tranviere ha dovuto scendere per farlo funzionare a mano. Approfittando della porta aperta sono salito anch'io. Contento di avercela fatta, mi sono dimenticato di richiamare indietro quella cosa che avevo mormorato tra me e me; così dopo due fermate, il tram non ti va a uscire dai binari? Oltre a tutto se dici che hai fatto tardi a scuola perché è deragliato il tram nessuno ti crede, è un incidente che succede una volta ogni dieci anni. Quando va bene. Con gli esempi che precedono penso di aver dimostrato a sufficienza che dire io porto sfortuna è una pura falsità. Avrei molti altri esempi da portare a mia difesa ma mi preme di completare il tema raccontando come reagisco quando qualcuno mi riferisce queste dicerie sul mio conto. Io penso che in questi casi sia inutile affrontare di petto i diffamatori, prenderli per il collo e costringerli a smentire pubblicamente quello che vanno dicendo in giro. E' molto meglio avvisarli amichevolmente che se continuano a dire che sei uno che porta sfiga, tu puoi provare a esercitare su di loro i tuoi poteri. Naturalmente questo discorso vale anche per i miei professori. Per fare un esempio scelto a caso, io penso che questo tema meriti molto di più della semplice sufficienza, perciò la professoressa d'italiano non dovrà violentare la sua coscienza per darmi un bel voto. Cioè, in altre parole, non dovrà temere che succede qualcosa di brutto a lei o alla sua numerosa famiglia. Tanto più che tutti sanno che la nostra professoressa abita lontano dalla scuola e deve fare ogni giorno 40 chilometri per venire e 40 per tornare a casa. Su una vecchia auto malandata, con la nebbia o la pioggia, su una strada piena di Tir guidati da autisti morti di sonno, di cose brutte purtroppo ne succedono tante. Basta leggere i giornali. Qui finisce il tema di mio nipote. Inutile aggiungere che sono fiero di lui. Ti saluta come sempre il tuo affezionatissimo Felice Pautasso VENERDÌ'

Persone citate: Alberto Tomba, Bruno Gambarotta, Felice Pautasso, Tomba

Luoghi citati: Sestriere