Netanyahu chiede perdono anche ai cristiani di Aldo Baquis
Netanyahu chiede perdono anche ai cristiani ISRAELE E' stato escluso a sorpresa nel rimpasto di governo il falco del Likud, Ariel Sharon Netanyahu chiede perdono anche ai cristiani Dopo l'immagine della Madonna con la testa di mucca TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Per la seconda volta in una settimana il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è trovato costretto ieri a presentare le scuse a leader religiosi in Israele in seguito alla pubblicazione di immagini offensive per la loro fede. Dopo aver condannato la divulgazione a Hebron (Cisgiordania) in un manifesto in cui il profeta Maometto aveva le sembianze di un suino, ieri Netanyahu ha anche espresso dolore per la pubblicazione - due mesi fa sulla rivista scientifica «Galileo» - di una «Madonna con il Bambino» dove il volto di Maria era stato sostituito con la testa di una mucca. «Il nostro unico intento era lanciare un avvertimento contro i rischi dell'ingegneria genetica», ha assicurato, contrito, Stephan Stavisky, direttore di «Galileo», una rivista di alto livello scientifico che annovera fra i suoi collaboratori anche il professor Amiram Goldblum, uno dei fondatori di «Pace adesso». «Se inavvertitamente abbiamo arrecato offesa al mondo cristiano - ha aggiunto Stavisky - ce ne scusiamo fin dal profondo dei nostri cuori. Non avevamo intenzioni del genere». Allarmato dalle indignate reazioni della comunità cristiana (fra cui quelle del patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Michel Sabbah, della Chiesa greco-ortodossa, di vari esponenti della Galilea, nonché del Mufti di Gerusalemme, sceicco Akrama Sabri, Netanyahu ha pubblicato un comunicato in cui ha espresso afflizione «per il dolore arrecato alla fede cristiana». Ma sulla stampa palestinese le sue scuse sono state accolte con riserva perché la vicenda del fotomontaggio della Madonna si è sovrapposta al «poster del maiale» e alla dissacrazione di cinque testi del Corano a Hebron, secondo i palestinesi ad opera di militari israeliani (anche se l'esercito smentisce). Sintetizzando le ondate di protesta anti-israeliana nel mondo islamico per questi sviluppi, un giornale israeliano ha parlato di un «anno del maiale» che si appresta ad essere caratterizzato da forti perturbazioni nelle relazioni fra ebrei e musul¬ mani. «Anno del maiale», «anno della mucca» oppure, forse, «anno della capra»? A sentire il rabbino Ovadia Yossef, leader spirituale del partito ortodosso Shas (che puntella il governo del Likud con 10 seggi in Parlamento) proprio la terza definizione potrebbe essere la più calzante. In una lezione tenuta sabato il religioso ha detto che quando il «Pastore» è scontento del comportamento del suo «gregge» gli mette alla guida «una capra cieca». «Questa procede a tentoni finché cade nel burrone - ha spiegato il rabbino, con un'apparente allusione a Netanyahu - e tutto il gregge precipita con lei». Alle prese con un rimpasto governativo più complesso del previsto, Netanyahu ha ieri escluso a sorpresa la nomina del falco del Likud Ariel Sharon alla carica di ministro delle Finanze e ha affidato quell'incarico all'avvocato Yaakov Neeman, un indipendente molto vicino al partito nazional-religioso. Se il rimpasto andrà in porto, Sharon sarà avanzato solo di poco: pur restando formalmente ministro delle Infrastrutture nazionali, sarà consultato «di volta in volta» sulle grandi questioni strategiche israeliane. Intanto per Netanyahu nuovi problemi emergono all'orizzonte dall'imminente pubblicazione di un libro scritto dall'ex marito della moglie, Sarah. L'ex marito, Doron Neuberger, scrive che la dorma è «manipolativa» e rischia perfino di essere «un pericolo di Stato». «Esponenti del Likud mi hanno esortato a scrivere il libro», ha spiegato ieri Neuberger alla televisione commerciale. Aldo Baquis Il falco Ariel Sharon
Luoghi citati: Cisgiordania, Gerusalemme, Hebron, Israele, Tel Aviv
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