La seconda rivoluzione messicana di Andrea Di Robilant

La seconda rivoluzione messicana La destra al secondo posto. Càrdenas, leader della sinistra, conquista la capitale, un punto chiave La seconda rivoluzione messicana Dopo 68 anni ilpartito alpotere perde il monopolio WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Viva Cuauhtemoc!». L'urlo collettivo che si è levato ieri dallo Zocalo ha segnato in maniera drammatica la fine del dominio del Partito rivoluzionario istituzionale (Pri) sul Messico, che durava incontrastato da quasi settaut'anni. Cuauhtemoc Càrdenas, 63 anni, leader del Partito della rivoluzione democratica (Prd), ha infatti stravinto le prime elezioni libere per il sindaco di Città del Messico ottenendo il 48 per cento dei voti. «Fratelli e sorelle, questa è una vittoria di tutti noi», ha detto il nuovo alcalde, che porta il nome dell'ultimo imperatore azteco sconfitto dagli spagnoli. «Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche per governare questa città». Il sindaco di Città del Messico viene considerato da molti come il secondo uomo più potente del Paese. Fino ad oggi veniva scelto dal Pri. Ora, dopo l'elezione di Càrdenas, la carica diventa di fatto una sorta di contro-potere della presidenza. La disfatta del Pri a Città del Messico è stata resa ancora più pesante dai risultati elettorali nazionali. Per la prima volta il partito unico sorto dalla Rivoluzione messicana all'inizio del secolo ha perso la sua maggioranza assoluta alla Camera, ottenendo il trentasette per cento circa dei voti. Il Prd, sull'onda del successo nelle municipali a Città del Messico, ha raggiunto il suo massimo storico a quota 26 per cento. E a destra il Partito d'azione nazionale (Pan) ha raggiunto il 28 per cento. Per la prima volta l'egemonia del Pri al Congresso, che durava dal 1928, si sgretola per far posto al multipartitismo. Il presidente Ernesto Zedil- lo, nonostante la sconfitta del suo partito, ha cercato di sottolineare l'aspetto positivo di queste elezioni: «Oggi il Messico ha compiuto un passo irreversibile, definitivo, storico verso la piena democrazia». Ed ha tenuto a ricordare che è stato lui ad imporre la riforma elettorale che ha permesso di tenere elezioni libere dai brogli e dalle manipolazioni targati Pri. I risultati elettorali avranno conseguenze immediate. Fino ad oggi il Congresso si limitava ad approvare la politica portata avanti dal presidente - candidato unico del partito unico. Ora che il Pri non dispone più della maggioranza assoluta, il presidente dovrà trattare con la Camera (al Senato il Pri dispone ancora della maggioranza assoluta perché solo un terzo è stato rinnovato nelle elezioni di questo fine settimana). Ma è ovviamente a Città del Messico che la disfatta del Pri avrà conseguenze maggiori. Càrdenas non avrà certo un compito facile: con i suoi 17 milioni di abitanti, la capitale è tra le città più popolate del mondo. E' anche tra le più povere e tra le più inquinate. Ma se Càrdenas riuscirà a mantenere l'ampio consenso raccolto questo fine settimana, la carica di sindaco potrebbe rivelarsi uno straordinario trampolino di lancio per la presidenza nelle elezioni del 2000. Càrdenas ha trascorso parte dell'infanzia nel palazzo presidenziale perché suo padre, Lazaro Càrdenas, una delle figure più popolari della storia messicana di questo secolo, fu presidente nella seconda metà degli Anni Trenta. Cuauhtemoc Càrdenas, an¬ che noto come El Ingeniero per via della sua laurea in ingegneria, è cresciuto all'ombra del Pri. Uomo riservato, non particolarmente carismatico, ebbe vari incarichi di tipo amministrativo. Fu eletto senatore negli Anni Settanta e sembrava avviato ad una vita tranquilla, dominata dal ricordo del celebre padre. Ma nel 1987 sorprese i notabili del Pri lasciando il partito e fondando il Fronte nazionale democratico poi trasformatosi nel Prd. Nel 1988 si candidò alle presidenziali. Sembrava avere la vittoria a portata di mano ma alla fine risultò vincitore Carlos Salinas de Gortari. E il Pri fu accusato di brogli macroscopici. Dopo la sconfitta cominciò un periodo di declino. Ma la crisi economica iniziata con il collasso del peso messicano nel 1994 e la serie infinita di scandali che hanno colpito il Pri hanno nuovamente portato Càrdenas alla ribalta. Andrea di Robilant Senza maggioranza assoluta Zedillo dovrà trattare con il Parlamento Il figlio del presidente degli Anni Trenta ha sfruttato la rabbia per la crisi economica La folla a Città del Messico festeggia la vittoria di Càrdenas (foto piccola)

Persone citate: Carlos Salinas, Cuauhtemoc, Ernesto Zedil, Zedillo

Luoghi citati: Città Del Messico, El Ingeniero, Messico, Washington