L'esercito abbandona la lady serba di Foto Reuters

I/esercito abbandona la lady serba EX JUGOSLAVIA Pronto il piano della Delta Force Usa per catturare il criminale di guerra Karadzic I/esercito abbandona la lady serba 1generali di Pale: la Plavsic danneggia il nostro popolo BELGRADO. Il conflitto politico scatenatosi in questi ultimi giorni tra conservatori e moderati nella Republika Srspka (Rs, entità serba di Bosnia), la più irrequieta e pericolosa creatura nata dagli accordi di pace di Dayton, si è complicato ieri dopo che l'esercito si è praticamente schierato con l'ala dura serbo bosniaca criticando duramente i provvedimenti adottati dalla presidente Biljana Plavsic. In una lettera inviata ieri alla Plavsic e cliffusa dall'agenzia di stampa serbo bosniaca «Srna», il capo di stato maggiore dell'esercito della Rs, generale Pero Colie, ha detto che la decisione, annunciata giovedì scorso, di sciogliere il Parlamento è stata «prematura e dannosa per il popolo serbo». Colie, «creatura» fino a qualche tempo fa della Plavsic, che lo aveva messo alla guida di un esercito demoralizzato e malpagato per le malversazioni da lei stessa denunciate, rischiando un pericoloso conflitto con il vecchio comandante, generale Ratko Mladic, numero due dei principali ricercati per crirnini di guerra dalla Comunità internazonale, ha detto che la «situazione dal punto di vista militare si complica». «L'esercito della Federazione (croato musulmana ndr) è in stato d'allerta - ha detto Colie - ed ancor più lo sono le forze multinazionali di interposizione». I conservatori serbo bosniaci, arroccati nel nido d'aquila di Pale, a poca distanza da Sarajevo, hanno tentato di risolvere la crisi cercando di organizzare un incontro tra Plavsic e l'esponente serbo bosniaco della presidenza collegiale della Bosnia Erzegovina, Momcilo Krajisnik, definito dagli osservatori il «più musulmano tra i serbi» e quindi non a caso esponente della leadership multietnica bosniaca. I servizi di sicurezza della Plavsic hanno però addotto motivi di sicurezza per l'annullamento dell'incontro che doveva svolgersi a Bijeljina. «Radio Pale», dal piccolo villaggio vicino a Sarajevo roccaforte dei conservatori serbo-bosniaci, ha diffuso un comunicato di Kra¬ jisnik nel quale si dice «profondamente deluso dalle argomentazioni fornite daUa presidente Plavsic» per non recarsi a Bijeljina in quanto il colloquio «avrebbe potuto servire al Capo della Stato della Rs per essere informata sulle posizioni dei politici di Pale e quindi superare la crisi più grave dalla nascita della Rs». Krajisnik ha aggiunto che la «lady di ferro» ha avuto paura di sentire cosa i politici di Pale avevano da dire. Frattanto dagli Stati Uniti si apprende che la Cia e i reparti speciali americani hanno messo a punto un piano per catturare l'ex presidente serbo-bosniaco Radovan Karadzic e portarlo di fronte al tribunale Onu per i crimini di guerra all'Aia. Bill Clinton non ha però ancora dato il «via libera» definitivo nella speranza che la pressione diplomatica internazionale induca le autorità serbobosniache a consegnare Karadzic. E' quanto ha riferito ieri il «Los Angeles Times» citando fonti dei servizi segreti americani. Nei giorni scorsi, il portavoce del Dipartimento di Stato Nicholas Burns aveva definito «assolutamente falso» un resoconto della televisione serbo-bosniaca secondo il quale le truppe di pace della Nato avrebbero ricevuto l'ordine di arrestare Karadzic ed il generale Ratko Mladic. «Questi due individui - dichiara al quotidiano un alto funzionario dell'amministrazione Usa - rappresentano l'aggressione serba e l'idea screditata di una Grande Serbia. Sono focolai cancerosi e devono essere estirpati». Gli americani, secondo le fonti citate dal «Los Angeles Times», si sono convinti che Karadzic e Mladic costituiscono una minaccia alla pace nella ex Jugoslavia. La Cia ed i reparti speciali avevano cominciato già lo scorso anno a predisporre un piano per catturarli, ma Clinton non ha finora ritenuto opportuno passare alla fase esecutiva. [Ansa] La presidente della Rs Biljana Plavsic durante un comizio sabato a Banja Luka [FOTO REUTERS]

Luoghi citati: Belgrado, Bosnia, Dayton, Jugoslavia, Sarajevo, Serbia, Stati Uniti