Ranariddh il principe incoronato dal voto
Si combattono i reparti corazzati dei due primi ministri, colpita l'ambasciata francese I TRE DUELLANTI Hun Sen, il braccio dei padroni vietnamiti Hun Sen è nato in una famiglia di contadini il 4 aprile 1951. Pareva destinato all'anonimato fino alla conquista del potere da parte dei guerriglieri khmer rossi, con cui combattè per rovesciare il regime filoamericano del generale Lon Noi, che a sua volta aveva destituito Sihanouk. Dopo l'ingresso a Phnom Penh dei khmer rossi nel '75, di Hun Sen si perdono le tracce. Li abbandonò nel '77 riparando in Vietnam e ritornando in Cambogia con le truppe di invasione di Hanoi che nel '79 rovesciarono il sanguinario regime di Poi Pot. Nel governo-fantoccio della Repubblica Popolare di Kampuchea instaurato dagli occupanti vietnamiti, Hun Sen divenne ministro degli Esteri (1979) e primo ministro (1985). Alle elezioni del 1993 vinse il partito monarchico di Ranariddh, ma Hun Sen minacciò ima nuova guerra civile se non fosse stato ammesso al governo. Come «secondo» primo ministro ha accentrato tutto il potere nelle sue mani, diventando il vero padrone della Cambogia. Ranariddh, il principe incoronato dal voto Il principe Norodom Ranariddh, messo al mondo nel 1944 da una delle tante mogli «non ufficiali» del re Norodom Sihanouk, studiò in Francia, completando gli studi con una laurea in diritto internazionale. Tornato in Cambogia, tenne una cattedra all'università di Phnom Penh. Quando il generale Lon Noi rovesciò l'allora capo di Stato Sihanouk, fu messo agli arresti domiciliari e poi esiliato in Francia. Ranariddh decise che era giunto il momento di combattere per la libertà del suo Paese quando il Vietnam invase e occupò la Cambogia nel '78. Dopo aver rappresentato per due anni a Parigi il partito Funcinpec creato dal padre, nel 1983 assunse il comando delle forze armate monarchiche che assieme ai khmer rossi combattevano contro l'occupazione vietnamita ed il governo filovietnamita guidato da Hun Sen. Nel 1992 diventò presidente del Funcinpec. Nel '93 vinse le elezioni. Ma per evitare una nuova guerra civile accettò di spartire il potere con Hun Sen. Khieu Samphan, l'uomo che ha tradito Poi Pot Khieu Samphan è stato il capo dei khmer rossi nella lunga e sanguinosa guerriglia dei cambogiani contro Lon Noi. Economista e giornalista, comunista nùlitante e membro del politburo del suo partito, allo scoppio della guerra del Vietnam, mentre il presidente principe Sihanouk tentava una politica di neutralità, assunse la direzione dei guerriglieri. Quando Sihanouk scalzato dal colpo di Stato del '70 si rifugiò a Pechino lo nominò ministro della Difesa del governo in esilio. Con le elezioni del 20 marzo 1976 Khieu Samphan assunse la carica di presidente della Cambogia. Con il suo avvento nel Paese c'è stata un'epurazione di immense proporzioni. Viene descritto come «l'uomo che non ride mai». Un mese fa i guerriglieri passati ai suoi ordini hanno catturato Poi Pot, il sanguinario «fratello numero uno». Khieu Samphan ha recentemente creato il partito per la Solidarietà Nazionale ed è pronto a schierarsi con il partito di Ranariddh.
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