La camorra semina terrore alla festa patronale di Fulvio Milone

I sicari si sono fatti largo a raffiche di mitra finché hanno raggiunto la loro preda La più grave è una bambina di 8 anni. La sparatoria scatenata dalla fuga della vittima designata poi uccisa La camorra semina terrore alla festa patronale Napoli, agguato tra la folla: il commando ferisce cinque passanti NAPOLI. Sono tornati a sparare tra la folla, sono tornati a seminare morte e terrore. Ventiquattro giorni fa l'omicidio di Silvia Ruotolo, la passante uccisa durante una sparatoria fra camorristi mentre rincasava con il figlio di sei anni; ieri a Carditello, un piccolo borgo alle porte della città, un'altra battaglia, ancora una volta in piazza, sotto gli occhi di centinaia di persone che festeggiavano il santo patrono. Assieme alla vittima designata, un malavitoso di piccolo cabotaggio inseguito e ucciso a raffiche di mitra, sono rimasti sul selciato cinque passanti fra cui una bambina di otto anni che ha avuto il torace trapassato da un colpo di mitraglietta. Le sue condizioni sono gravi, anche se non disperate: così dicono i medici dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, che non hanno ancora sciolto la prognosi. Gli altri quattro, due dei quali volontari della protezione civile, se la sono cavata con ferite più lievi. L'agguato di camorra è scattato poco dopo le sei della sera. C'era grande animazione a Carditello: nel viale Kennedy, il corso principale del paese, si disputava una gara podistica nell'ambito dei festeggiamenti del santo patrono. Tra la folla attirata dalle luminarie e dalle bancarelle c'era anche Tommaso Dolciame, 35 anni, ufficialmente venditore ambulante, in realtà collegato a filo doppio con una delle bande che infestano l'hinterland napoletano. Era lui la vittima designata. Forse si aspettava un'aggressione, e per questo motivo era sul chi vive. I due killer sono arrivati a piedi, incuranti delle centinaia di testimoni che fissavano terrorizzati le armi spianate: una pistola e ima mitraglietta. Appena si è accorto di loro, Tommaso Dolciame, che era appena uscito dalla sua auto, ha cominciato a correre tra la folla, nella speranza di seminare i sicari. Niente da fare: gli assassini non hanno perso di vista la loro preda. Quello armato di mitra ha sparato una, due, tre raffiche tra la gente che è schizzata via terrorizzata, dietro le bancarelle e le auto in sosta. Dolciame ha tentato di ripararsi dietro due volontari della protezione civile che si trovavano lì per controllare l'andamento della gara. Uno dei sicari ha aperto ancora una volta il fuoco senza esitare un attimo e ha colpito i due: Francesco Falco, di 18 anni, e Pasquale Vitale, di 48. Dolciame ha ripreso a correre, inseguito dai suoi carnefici che non hanno smesso di sparare. Uno dopo l'altro sono caduti gli altri tre passanti: Raffaella Granato, 27 anni, casalinga, Maurizio Fiorillo, uno studente di 18 anni e, infine, la piccola Carmela Gallo. La bambina, otto anni appena compiuti, aveva appena acquistato un gelato: ferita al petto, sanguinante, ha trovato la forza di tornare a casa, dove è svenuta sotto gli occhi dei genitori disperati. E' stata portata subito in ospedale, i medici dicono che ha buone possibilità di sopravvivere. Tommaso Dolciame è stato l'ultimo a cadere: durante la sua fuga disperata è stato colpito alla schiena con due proiettili che gli hanno spaccato il cuore. Polizia e carabinieri non hanno dubbi: il movente dell'omicidio si inquadra in una delle tante faide tra clan che stanno insanguinando l'hinterlad napoletano. Secondo gli inquirenti, la vittima era collegata ad una banda che controlla il traffico della droga a Frattamaggiore, un paese vicino a Cardito. Fulvio Milone I sicari si sono fatti largo a raffiche di mitra finché hanno raggiunto la loro preda I rilievi della polizia scientifica sul luogo in cui fu uccisa Silvia Ruotolo

Persone citate: Carmela Gallo, Francesco Falco, Maurizio Fiorillo, Pasquale Vitale, Raffaella Granato, Silvia Ruotolo, Tommaso Dolciame

Luoghi citati: Cardito, Frattamaggiore, Napoli