Gruppi politico-affaristici rivali si contendono l'accesso a Boris col favore delle due donne

La primogenita (assieme a mamma Naina) sta con Cernomyrdin Gruppi politico-affaristici rivali si contendono l'accesso a Boris col favore delle due donne La guerra delle zarine Elena Eltsin contro la sorella Tatiana LA FAMIGLIA DEL PRESIDENTE MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Elena contro Tatiana. O, meglio, Elena e Naina contro Tatiana, perché si dice che la mamma sia più vicina, emotivamente e psicologicamente, alla primogenita. Che, tra l'altro, a differenza della più giovane e intraprendente Tatiana, non ha alle spalle un divorzio, non è circondata da voci pettegole su relazioni amorose in corso, e soprattutto non ha trascinato il papa-Presidente in una campagna elettorale dalla quale per poco non usciva, oltre che vincitore, anche morto. Ormai, sulle orme della tradizione russa, la politica del Cremlino non può non tenere conto dei rapporti di forza in famiglia. Si sa che Naina era contro la seconda candidatura di Eltsin. L'aveva perfino detto in pubblico. Ma Tatiana era ormai lanciata in orbita dalla coalizione dei banchieri, dei magnati televisivi. L'alleanza di allora, Berezovskij-Gusinskij-Ciubais l'aveva sponsorizzata a pieno titolo come veicolo di accesso alle auguste vicinanze dello zar-presidente e come cavallo di Troia per scalzare l'influenza del pretoriano Korzhakov. Posizione redditizia e influente, conclusasi nei giorni scorsi con la nomina ufficiale di consigliere del Presidente «per l'immagine». Sembrava che il trionfo di Tatiana fosse al culmine. Invece - secondo numerosi osservatori del Cremlino stiamo assistendo a un clamoroso rovesciamento di posizioni. La «timida», «emotiva», quarantenne Elena, la mamma di due figlie, Katia e Masha, tutta dedita alla famiglia, che non era mai apparsa sulla scena se non come consorte del neo-nominato presidente dell'Aeroflot Valerij Okulov, stava invece nel frattempo tessendo la sua tela. Forse, anzi certamente, non da sola. Non è escluso che Valerij, nella sua scalata alle vette della compagnia aerea di bandiera, abbia incontrato alleati che gli hanno chiesto in cambio qualche favore. Per esempio questo: visto che «gli altri» hanno Tatiana, non potresti vedere se Elena ci dà una mano per accedere a Boris Nikolaevic? Chiacchiere, si dice. Ma qualche giornale ha fatto filtrare queste notizie. E proprio negli stessi giorni in cui Tatiana riceveva la nomina ufficiale, ecco apparire sulle Izvestija una violentissima inchiesta giornalistica dalla quale emerge che Anatolij Ciubais avrebbe ricevuto bustarelle dalla Banca di Risparmio della capitale. Cioè un prestito per la non modica cifra di 14 miliardi e 454 milioni di rubli, senza interessi, fino al 2001. Con i quali denari avrebbe speculato in ac- quisti di obbligazioni statali, incassando centinaia di migliaia di dollari. Cioè il primo vice-premier, amico di Tatiana, sarabbe un mentitore (falsa dichiarazione dei redditi), e uno speculatore (insider trading) che usava la sua posizione nell'entourage presidenziale per mettersi in tasca un sacco di quattrini. Roba da codice penale. Ma la cosa più curiosa è che siano le Izvestija a pubblicare. Che succede in redazione? Il giornale era stato fino a ieri uno dei più fermi alleati del primo vice-premier. Cambia rotta, forse sotto pressione dei possessori del maggiore pacchetto azionario, la Lukoil, a sua volta legata a Cernomyrdin. Si sapeva che c'era una lotta sotto il tappeto da quando le Izvestija avevano pubblicato una notizia di segno opposto, rivelando che il premier Cernomyrdin era proprietario di cinque miliardi di dollari di azioni del gigante monopolista del gas, Gasprom. Ma la mossa delle Izvestija, pur sbalorditiva, sarebbe forse passata inosservata se anche la Nezavisimaja Gazeta (giornale che ormai appartiene al magnate televisivo Boris Berezovskij) non fosse anch'essa partita all'attacco di Ciubais con un'altra inchiesta giornalistica che rivelava malversazioni gravissime nel processo di privatizzazione di un'impresa petrolifera. Malversazioni truffaldine in cui sarebbero implicati direttamente o indirettamente uomini della squadra di Ciubais e il ministro delle Finanze in persona. Qui gl'interrogativi s'infittiscono. Ma tutto diverebbe invece chiaro se si supponesse che Boris Berezovskij, il grande giocatore, ha cambiato di nuovo alleanza e ha abbandonato Anatolij Ciubais. E qui torniamo alle due figlie di Boris Eltsin. Se Tatiana è con Ciubais, allora ci vuole il contrappeso di Elena per bilanciare l'influenza sul Presidente. Se Tatiana è lo spregiudicato Occidente, Elena è il bizantino e prudente Oriente. Intanto si vanno facendo numerosi i segni di un forte ricupero di Cernomyrdin. Il più importante è stato la nomina del nuovo ministro della Giustizia, dopo che il precedente, Valentin Kovaliov, si è fatto filmare nudo nella sauna in simpatica compagnia. Valentin Stepashin è uomo di Cernomyrdin e quel ministero è cru- ciale per il controllo della Procura Generale in una situazione in cui i dossier compromettenti volano bassi in tutte le direzioni. Due più due fa quattro. Cernomyrdin mette a segno i suoi colpi e Berezovskij spara le sue bordate attraverso i media che rispondono ai suoi ordini. E il bersaglio è lo stesso: Anatolij Ciubais. Il quale, proprio venerdì sera, viene esposto al grande pubblico televisivo in un momento di esplicito dissenso con Eltsin: il presidente che ingiunge di pagare i salari arretrati al pubblico impiego entro tre mesi e Ciubais che, tamburellando nervosamente con le dita, recalcitra. Del resto si sa che le pensioni arretrate non sarebbero state pagate nemmeno in parte se non si fosse fatto ricorso ai trilioni di rubli del Gasprom. Ciubais e il giovane Nemtsov hanno strillato alla vittoria, ma non avrebbero ottenuto un copeko se Cernomyrdin non avesse ordinato a Rem Viakhirer (presidente di Gasporm) di sborsare. Il ministro delle Finanze, Ciubais, a quanto pare, è riuscito soltanto a ordinare un prelievo forzoso di una decina di trilioni di rubli dalla banca di Stato. Se Eltsin dovesse fare affidamento su di lui ben difficilmente potrebbe sperare in un successo. A meno che Ciubais che è quello che lucida i canali con l'Occidente - non ottenga altri prestiti dal Fondo Monetario, dalla Banca Mondiale. Insomma la forza contrattuale di Ciubais sta a Washington, mentre quella di Cernomyrdin sta a Mosca. E sarebbe anche frutto di un'intesa tra Cernomyrdin e Berezovskij la improvvisa e sorprendente mossa di Eltsin di nominare governatore della regione carbonifera del Kuzbass Aman Tuleev, comunista dichiarato, ex candidato presidenziale contro Eltsin e suo nemico giurato. Insomma Elena starebbe prendendo il sopravvento su Tatiana. Giulietta Chiesa La primogenita (assieme a mamma Naina) sta con Cernomyrdin La figlia più giovane appoggia Ciubais il regista delle privatizzazioni e delle riforme legato all'Occidente Nelle foto da sinistra Tatiana con la madre Naina (moglie del presidente russo) e Boris Eltsin abbracciato alla nipote Masha, figlia di Elena [foto ansa-reuter]

Luoghi citati: Mosca, Troia, Washington