«Occupatevi anche di noi»

«Occupatevi anche di noi» «Occupatevi anche di noi» A Roma il leader albanese del Kosovo ROMA. Ibrahim Rugova, eletto Presidente del Kosovo con le elezioni clandestine del 1991, è arrivato in Italia per discutere l'«altra questione albanese». Perché è venuto a Roma? «Speriamo che l'Italia decida di aprire a Pristina un ufficio di rappresentanza, seguendo la scelta fatta nel 1996 dagli Usa». Pensa a un'ambasciata? «No. A un centro culturale e di informazioni capace di garantire all'Italia una presenza nel cuore di un Paese che conta due milioni di abitanti albanesi». Ma Belgrado è contraria a questo ufficio italiano. «Sono a Roma per incontrarmi con Dini, Fassino e il mio amico Andreatta proprio per discutere questo aspetto. Credo sia maturo un intervento eu- ropeo e italiano su Belgrado, affinché l'ufficio di rappresentanza possa aprire i battenti». Non sarebbe più opportuno che fosse l'Ue ad aprirlo? «E' stata l'Ue a decidere di rinviare l'apertura. Per questo aspettiamo che gli italiani si muovano. Come dovrebbero fare anche francesi, tedeschi e scandinavi. Chiediamo però agli italiani di essere i primi». Perché? «Perché l'Italia è da sempre vicina agli albanesi. Ora sta aiutando l'Albania, ma non può dimenticarsi che esistono anche altri milioni di albanesi che chiedono di veder rispettati i propri diritti. Nel Kosovo come in Macedonia». Voi mirate all'indipendenza da Belgrado? «Sì. L'autonomia concessa da Belgrado è una farsa. Solo negli ultimi due mesi abbiamo assistito a innumerevoli processi-farsa contro gli attivisti albanesi. Belgrado opprime i nostri diritti e Roma, che con i serbi ha buoni rapporti, è nelle migliori condizioni per aiutarci». Credete che l'Italia possa aiutarvi per l'indipendenza? «Questa è la nostra speranza. La stabilità del Kosovo significa la pace nell'area, in Serbia, in Macedonia, in Albania. Comprendiamo che si tratta di un negoziato difficile. Per questo avanzeremo una proposta». Quale? «Dar vita a un protettorato civile internazionale sul Kosovo. Potrebbe essere il Consiglio di Sicurezza dell'Orni l'autorità giusta per istituirlo. La gestione dei protettorato spetterebbe a un Consiglio internazionale. Potrebbe essere la via per garantire un passaggio dall'attuale controllo serbo sul Kosovo alla nostra indipendenza». Che rapporti avete con i partiti albanesi? «Buoni, con tutti. Ho incontrato più volte Berisha e Nano». Il più sensibile ai diritti degli albanesi oltre-frontiera sembra però essere il pretendente al trono, Leka Zogu. «L'aspirante re è uno dei protagonisti albanesi. E come tale non può essere messo da parte. Una soluzione delia crisi albanese può passare solo attraverso un accordo fra tutti i partiti politici, nello spirito del Patto di Roma reso possibile dalla mediazione di Sant'Egidio». Sant'Egidio sta seguendo anche il Kosovo? «Abbiamo rapporti intensi e incontri frequenti dal 1992. Contiamo sul loro aiuto in questa nuova fase». Maurizio Moiinari Ibrahim Rugova eletto clandestinamente presidente degli albanesi del Kosovo

Persone citate: Andreatta, Berisha, Dini, Fassino, Ibrahim Rugova, Leka Zogu, Maurizio Moiinari, Nano