Il professore tenta il suicidio

Il professore tenta il suicidio Altro dramma: Gorrini, grande accusatore di Di Pietro, rifiuta il ricovero in ospedale Il professore tenta il suicidio Scandalo sanità: Poggi Longostrevi salvato due volte MILANO. Disperati dal carcere: a Opera il professore della malasanità milanese, Giuseppe Poggi Longostrevi, nelle scorse settimane avrebbe tentato due volte il suicidio. A San Vittore, il cosiddetto «grande accusatore» di Di Pietro, Giancarlo Gorrini, in prigione per gli ammanchi miliardari della Maa assicurazione, ieri mattina ha rifiutato il ricovero in ospedale. Due storie non proprio parallele ma simili per la sofferenza mostrata dietro le sbarre. Poggi Longostrevi, arrestato un mese fa con l'accusa di associazione per delinquere e truffa al servizio sanitario nazionale, secondo il suo legale, l'avvocato Giuseppe Aglialoro, avrebbe tentato di uccidersi per due volte a distanza di un giorno dall'altro. I fatti sarebbero accaduti il 20 e il 21 giugno scorsi. Pur guardato a vista 24 ore su 24, il professore, nel primo caso, avrebbe infilato la testa in un sacchetto di plastica e sarebbe stato bloccato appena in tempo dagli agenti che lo vigilavano. Il giorno dopo ci avrebbe riprovato durante l'ora d'aria, tentando questa volta di impiccarsi con quattro cannottiere annodate insieme. I magistrati di fronte a questi fatti hanno mostrato qual¬ che perplessità, essendo il detenuto strettamente sorvegliato proprio per quei disturbi psichiatrici di cui, secondo il suo legale, soffrirebbe da tempo. E anche perché la notizia è stata resa nota proprio in vista della decisione che il gip Enrico Tranfa oggi dovrebbe prendere a proposito della terza richiesta di scarcerazione presentata dai difensori di Poggi Longostrevi. Caso completamente diverso quello di Giancarlo Gorrini, l'ex presidente della Maa assicurazione condannato definitivamente a tre anni per il dissesto miliardario della Maa assicurazione. Detenuto da circa tre mesi, dopo l'allarme sulla sua salute lanciato tre settimane fa dalla moglie e dal suo legale, l'avvocato Carlo Taormina, Gorrini ieri, su disposizione del giudice di sorveglianza, avrebbe dovuto lasciare il carcere per essere trasferito, senza scorta e piantonamento, nell'ospedale Niguarda. Ma l'uomo si è rifiutato. «Per protesta contro tutti coloro che ritiene lo abbiano infangato», ha fatto sapere il suo avvocato, [p. col.] Giuseppe Poggi Longostrevi detenuto a San Vittore

Luoghi citati: Milano, Opera