Rodotà: segretezza nell'invio di multe

Rodotà: segretezza nell'invio di molle Censura del garante sulla privacy Rodotà: segretezza nell'invio di molle ROMA. E' «illegittimo» l'invio non riservato e diretto di verbali di contravvenzioni, atti di citazione e documenti consimili. Lo ha detto il garante per la privacy, Stefano Rodotà, in una intervista rilasciata a «Interlex», una rivista multimediale di diritto presente su Internet, e che sarà pubblicata sul prossimo numero di «Me Microcomputer». Ad avviso di Rodotà, «non c'è nessun dubbio»: l'invio, da parte di alcuni Comuni e organi giudiziari, di verbali delle contravvenzioni, atti dì citazione s altri documenti aperti e senza busta, «era illegittimo anche prima dell'entrata in vigore della legge 675 sulla privacy. Ora, trattandosi di informazioni personali, si deve curare che esse vadano nell'unica direzione legittima, cioè all'interessato, e non possano essere messe a disposizione di terzi, dal postino al vigile urbano, casualmente o no». «Non ritengo illegittimo l'invio per posta della notifica, tramite busta chiusa - dice Vincenzo Manna, comandante dei Vigili urbani di Torino - in quanto questo avviene secondo le norme del regolamento postale. Forse quello che si può fare è rendere più anonime queste buste, non usare la scritta "atti giudiziari", in modo da confonderle di più con il resto della posta». La consegna a mano, tramite vigile urbano, a Torino, è rara e avviene solo in casi di trasferimento del destinatario. [r. cri.)

Persone citate: Rodotà, Stefano Rodotà, Vincenzo Manna

Luoghi citati: Roma, Torino