Il giudice caccia di casa i violenti

13 Disegno del governo contro i soprusi in famiglia: sarà il tribunale civile a dover decidere Il giudice caccia di casa i violenti Nuova legge: allontanati nel giro di 48 ore ROMA. Siete violenti con vostra moglie? Potreste presto essere sbattuti fuori di casa in 48 ore. Tanto basterà al giudice per allontanarvi dalla vostra «vittima» secondo quanto dispone il disegno di legge sulle «misure contro la violenza nelle relazioni familiari» che ieri ha ottenuto il via libera dal governo. Un provvedimento, voluto dal ministro per le Pari Opportunità Anna Finocchiaro, che riguarda non solo il contratto di matrimonio, ma anche le convivenze di fatto. E che «protegge» anche i mariti dalle intemperanze di qualche moglie manesca. Non solo. Perché le nuove norme si applicano anche nel caso in cui a comportarsi male sia un altro componente del nucleo familiare. Come i figli che opprimono con ogni tipo di violenza i genitori, per ottenere soldi da spendere in droga. Ma le nuove norme servono anche nelle convivenze quando ci siano dei figli o qualora la parte lesa sia proprietaria o anche solo usufrut- tuaria della casa familiare. L'allontanamento - che ha carattere cautelare e provvisorio, ma che dura sei mesi ed è prorogabile per altri tre viene deciso dal giudice che può anche stabilire l'obbligo per il familiare violento di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla sua vittima. Questo allo scopo di evitare imboscate e atteggiamenti persecutori. Unica eccezione nel caso che le «parti» lavorino nello stesso luogo. Per tutelare le donne che non hanno un reddito proprio, e non hanno dunque modo di mantenersi, sono state previste delle norme che le tutelano. Prima di tutto non occorrerà sborsare soldi perché il procedimento è totalmente esente da imposte di bollo e tasse. E inoltre se ci sono figli, minori o maggiorenni ancora non indipendenti, il giudice potrà obbligare il padre al loro mantenimento per il periodo di interruzione della convivenza dei genitori. «Fino ad ora - ha detto il mi- nistro Finocchiaro - le situazioni di violenza all'interno della casa sfociavano nel divorzio o nella denuncia per maltrattamenti: in entrambi i casi si determinava una rottura del rapporto affettivo, il venir meno della quota general¬ mente più importante del reddito familiare, spesso l'allontanamento della donna dalla casa». Prima di queste norme, infatti, l'interruzione della convivenza era possibile solo quando il giudice cautelare disponeva la custodia in carcere. E non sono molte le donne con la forza di affrontare la strada penale perché molto spesso il marito in carcere è l'unica fonte di reddito per la famiglia. Da qui l'idea di permettere alle donne di scegliere, o imboccare insieme, il binario penalistico e civilistico. «L'allontanamento temporaneo invece - ha detto ancora il ministro Finocchiaro - è una misura meno drammatica, consente la prosecuzione della relazione, qualora i diretti interessati si riconcilino». Per ottenere l'allontanamento basterà denunciare anche «comportamenti specifici, che però possono non essere ancora sfociati in atti configurabili come maltrattamenti penalisticamente rilevanti». Un disegno di legge molto atteso dalle donne che, secondo i dati rilevati, sono sempre più oggetto di violenza domestica. Un fenomeno che, avverte la relazione al disegno di legge, «è in aumento in tutti i Paesi industrializzati e che non risulta più limitato alle situazioni di degrado e disgregazione, ma attraversa tutti i ceti e le classi sociali». Un fenomemo di cui è difficile calcolare l'entità, anche perché molti casi restano celati dietro la definizione di «incidente domestico». In ogni caso le denunce per maltrattamenti e altri reati di violenza connessi alla sfera familiare sono passate, tra il 1992 e il 1995, da 1907 a 2097 casi. Dunque maggiore tutela per le donne e comunque per i «più deboli», che fino ad oggi avevano un'unica strada da percorrere per sottrarsi ai maltrattamenti in casa: abbandonarla. Ora ad andarsene non saranno più loro. Maria Corbi Mariti, conviventi ma anche mogli e figli obbligati ad andarsene subito Distacco per 6 mesi Divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima Il ministro per le pari opportunità Anna Finocchiaro Sua l'iniziativa delle «misure contro la violenza nelle relazioni familiari» che ieri hanno ottenuto il via libera dal governo

Persone citate: Anna Finocchiaro, Finocchiaro, Maria Corbi

Luoghi citati: Roma