Ustica, l'Aeronautica compatta «Bomba a bordo, niente missili»

Ma la Bonfìetti replica: la loro ricostruzione è allucinante Ma la Bonfìetti replica: la loro ricostruzione è allucinante Ustica, l'Aeronautica compatta «Bomba a bordo, niente missili» ROMA. «Nessuna battaglia nei cieli la sera del 27 giugno 1980. Nessuno scenario di guerra. E nessun missile ma una bomba». Il comitato di studi su Ustica dell'Aeronautica militare, del quale è presidente il generale Catullo Nardi, replica cosi alle notizie giornalistiche diffuse una ventina di giorni fa sulle conclusioni peritali depositate dagli esperti incaricati dal giudice Rosario Priore di analizzare i tracciati radar. In generale tutti i mass media riportarono la notizia descrivendo un vero scenario di guerra, uno scontro aereo. «Quegli aeroplani sono tutti nel raggio di 50 o 60 miglia - dice il generale Nardi -, tutto potrebbe anche lasciar presagire un normale traffico aereo. I periti hanno visto scomparire la traccia del Dc9 ltavia all'altezza di Siena. E' difficile pensare che un aereo militare cerchi di molestare un Dc9 senza che nessuno se ne accorga. Il modo migliore per concludere tutte le indagini è recuperare quel 7% dell'aereo che manca e che è la prova definitiva della bomba». Secondo il generale, se fosse vera l'ipotesi del missile «si sarebbe venuta a sapere subito perché ò facilmente verificabile. I governi di Paesi che vogliono condurre in porto operazioni sporche scelgono il mezzo meno palese e quindi non il missile. Ecco perché noi del comitato siamo convinti che si è trattato di una bomba e l'Aeronautica italiana è estranea a tutta la vicenda mentre invece è stata per anni criminalizzata. L'Aero¬ nautica non ha la responsabilità degli incidenti civili». Fra le tante motivazioni che possono aver indotto qualcuno a piazzare un ordigno sull'aereo depositato, secondo le immagini di un filmato del centro studi, nella parte posteriore dell'aereo e presumibilmente nella toilette, «c'è anche quella delle connessioni con la 'ndrangheta - spiega Nardi - per problemi con l'Itavia che aveva guai finanziari». Secondo il generale Cesare Fazzino «non è strano che una società che per operare dovrebbe stare a Roma, abbia invece la sede a Crotone? Dietro tutta questa storia ci sono interessi specifici. Se si riuscisse a dimostrare che è stato un missile, l'Itavia otterrebbe molto denaro in risarcimento dallo Stato e an- che le famiglie delle vittime». «Una ricostruzione allucinante». Così Daria Bonfìetti, deputato, presidente dell'Associazione vittime di Ustica, commenta le tesi del comitato studi dell'Aeronautica su Ustica. ((Assurdo - aggiunge -. Priore ha spiegato il senso di quella perizia e dalla riunione siamo usciti con le idee ancora più chiare. Sarebbe meglio, piuttosto, che l'Aeronautica accettasse quella perizia nella quale si sostiene che c'erano aerei, altro che niente». [r. i.] La senatrice Daria Bonfìetti presidente del comitato parenti delle vittime di Ustica

Persone citate: Catullo Nardi, Daria Bonfìetti, Nardi, Priore, Rosario Priore

Luoghi citati: Crotone, Roma, Siena, Ustica