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Caso Riccio, indagato altro ufficiale Vercelli, censimento bio-tecnologico per eliminare gli insetti dalle risaie La conta delle zanzare NEL Vercellese stanno contando le zanzare. No, non con il pallottoliere. Con strumenti sofisticatissimi e fior di esperti. Venuti dalla Germania, dalla Spagna, dalla Grecia. Perché il problema, in quelle terre di risaie, è serio. Più di quanto non lo sia qui dove un geranio, un po' d'Autan, una fetta di limone o quegli orribili, sfrigolanti minilager sospesi in trattoria, bastano a difenderci. Nel Vercellese le zanzare zanzano a milioni. A milioni è un modo di dire perché per sapere quante sono ci hanno fatto un convegno internazionale, promosso dalla Regione, dalla Provincia e da una commissione europea. Il tema era il come «ridurre le zanzare nel rispetto dell'ambiente». Già: nel rispetto dell'ambiente perché qualche Rambo-Nolte aveva, in passato, avanzato l'ipotesi di usare gli elicotteri e andarci giù pesante con bombardamenti. Con il pericolo di trasformare le risaie in Apocalypse Now. A colpi di voluminosi dossier studiosi e tecnici han cominciato ad avanzare proposte indolori, per l'ambiente non certo per le zanzare. Per esempio perché non avvalersi dell'aiuto delle carpe? Pesciotti golosissimi dell'appuntito insetto, potrebbero venire massicciamente immesse nelle risaie e aprire bocca al loro passaggio. Oppure: perché non avvalersi di quella pianta, la Neem, dall'odore così repellente alla zanzara da tenerla altrove (altrove, dove?)? O ancora: perché non ricorrere ad un segretissimo bacillo già sperimentato in Israele che potrebbe assicurare la loro nonpresenza? Insomma le ipotesi son tante. Ma intanto bisognerebbe contarle. Così per fare un censimento gli esperti hanno escogitato delle trappole a base di ossido di carbonio. Perché è importante conoscere il numero, una più una meno, da eliminare nel rispetto dell'ambiente. E Verdi permettendo. Nico Orango