Il golpe bianco della Plavsic
Il golpe bianco della Plavsic BOSNIA La presidente scioglie il Parlamento, i fedeli di Karadzic rifiutano di obbedire Il golpe bianco della Plavsic A Pale esplode la guerra tra i leader serbi BELGRADO. E' crisi aperta nella Repubblica serba di Bosnia: ieri le tensioni politiche sono sfociate in uno scontro aperto senza esclusione di colpi tra la presidente Biljana Plavsic, «la lady di ferro dei Balcani» appoggiata dalla comunità internazionale, e i «duri» del Parlamento legati all'ex leader Radovan Karadzic e il suo braccio destro militare Ratko Mladic, entrambi ricercati dal Tribunale internazionale penale dell'Aia per crimini di guerra e genocidio. In una giornata convulsa, la tv e la radio serbo-bosniaca hanno annunciato che la Forza di stabilizzazione della Nato (Sfor) aveva ricevuto l'ordine di arresto per Karadzic e Mladic. Subito dopo la presidente Plavsic ha smentito la notizia bollandola come una grossolana manovra contro di lei e ha sciolto.il Parlamento indicendo elezioni anticipate per il primo settembre. In soccorso della Plavsic è venuto il Pentagono che ha definito un'invenzione l'ordine di arresto per Karadzic e Mladic, ma i ((falchi» del Parlamento hanno ricevuto il sostegno del membro serbo-bosniaco della presidenza collegiale della Bosnia, Momcilo Krajisnik, che in una lettera ha sconsigliato Plavsic da «mosse che potrebbero avere conseguenze pesanti» come lo scioglimento del Parlamento. Secondo gli osservatori, la decisione di scioglimento del Parlamento presa bruscamente dalla presidente è da collegarsi con la notizia, rivelatasi poi falsa, deU ordine di arresto per Karadzic e Mladic. H ((falso» ordine sarebbe stato dato, secondo la radio e Tv serbo-bosniaca, due settimane dopo un incontro a porte chiuse tra Plavsic, l'ex seguace di Karadzic diventata ora partner giudicata affidabile dagli occidentali, e il segretario di Stato americano Madeleine Albright in visita in Bosnia. La ra- dio indipendente di Belgrado «B92» ha letto la notizia falsa della Tv e radio come un siluro contro la presidente per screditarla e dipingerla come «nemica e traditrice del popolo». In questa «polveriera» della Repubblica serba, la diplomazia internazionale sta intensificando gli sforzi per prevenire un aggravamento dello scontro con possibili rischi per l'intero processo di pace disegnato da Dayton. Il nuovo alto rappresentante per affari civili in Bosnia, lo spagnolo Carlos Westendorp, si è recato ieri a Pale per colloqui con Krajisnik e ha detto senza mezzi termini che la comunità internazionale appoggia i rappresentanti delle istituzioni liberamente eletti, in un trasparente accenno di sostegno alla presidente. Detta crisi nella Repubblica serba ha parlato anche, hi un lungo colloquio a Belgrado con il presidente serbo Slobodan Milosevic, l'inviato speciale americano Robert Galbard. Secondo Galbard, Milosevic ha promesso il suo aiuto per evitare un precipi- tare della situazione «già di per sé molto pesante». Milosevic ha anche spiegato all'inviato americano che l'incidente di domenica scorsa quando la presidente Plavsic, di ritorno da Londra, era stata fermata a Belgrado da agenti serbi, «è nato da incomprensioni e comunque c'è indubbiamente lo zampino di Karadzic». Interrogato dai giornalisti, Galbard ha precisato che gli Stati Uniti «non hanno nei Balcani alcun protetto o favorito» ma è indubbio che la presidente Plavsic «sia stata eletta in modo regolare dal popolo». L'inviato americano ha poi criticato senza mezzi termini il ministro dell'interno Dragan Kijac, destituito dalla presidente, Krajisnik, e Karadzic come «avversari degli accordi di Dayton». «Questo potrebbe avere conseguenze molto gravi» ha concluso Galbard che ieri si è recato a Pale per un incontro «chiarificatore» con Krajisnik. [Ansa] La radio: le forze Onu hanno l'ordine di arrestare Mladic e l'ex presidente Biljana Plavsic, la «lady di ferro» ha accusato gli oppositori di non rispettare gli accordi di Dayton e ha sciolto il Parlamento dell'entità serba in Bosnia
Luoghi citati: Belgrado, Bosnia, Dayton, Londra, Stati Uniti
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