Kohl nei dossier di Amnesty

«Si moltiplicano i casi di stranieri picchiati e angariati, i tribunali fanno fìnta di niente» «Si moltiplicano i casi di stranieri picchiati e angariati, i tribunali fanno fìnta di niente» Kohl nei dossier di Amnesty «La polizia e i magistrati sono razzisti» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Fra i poliziotti tedeschi aumentano i «comportamenti razzisti», accusa «Amnesty International»: che nel suo rapporto annuale - presentato ieri a Bonn dal responsabile per la Repubblica Federale, Michael Butler - cita numerosi casi di stranieri picchiati e feriti dagli agenti tedeschi, e denuncia il comportamento di tribunali e giudici, «troppo indulgente» nei confronti dei funzionari colpevoli delle violenze. Invenzioni, ribattono il ministero degli Interni e il sindacato della polizia: ma l'«Associazione dei poliziotti critici» - che chiede «corsi di addestramento antirazzista» per gli agenti e «commissioni indipendenti di controllo» conferma: non soltanto la denuncia di «Amnesty» corrisponde ai dati in nostro possesso; i casi denunciati dall'associazione sono solo la punta di un iceberg. Secondo Butler, la situazione è peggiorata rispetto a una prima denuncia presentata due anni fa: nel 95 per cento degli oltre quaranta casi esaminati lo scorso anno da «Amnesty», «stranieri, in qualche caso con la cittadinanza tedesca, sono rimasti vittime di violenze da parte di agenti tedeschi». Certificati medici confermano la gravità delle ferite: contusioni o vere e proprie frattu- re. La conclusione è allarmante: «Spesso i maltrattamenti sembrano avere uno sfondo razzista». «Amnesty» critica aspramente anche il comportamento delle autorità politiche e di quelle giudiziarie. Le prime, sottolinea Butler, si sono rifiutate di creare commissioni indipendenti alle quali affidare l'esame dei casi denunciati dall'associazione. «Amnesty» invita inoltre il ministro degìi Interni Manfred Kanther a controllare il comportamento di agenti e medici impegnati in casi di espulsione: agli stranieri, secondo l'associazione internazionale per la difesa dei diritti umani, non è ancora garantita una adeguata protezione. Quanto alla giustizia, anch'essa è oggetto di dure critiche. Le procure, denuncia «Amnesty», non conducono indagini abbastanza convinte e prolungate quando sono gli stranieri a denunciare le violenze della polizia. E i tribunali mostrano eccessiva comprensione per gli agenti: quando si tratta di valutare le testimonianze, quelle degli stranieri sono regolarmente «sottostimate» rispetto a quelle dei poliziotti. Il risultato, secondo «Amnesty», è un sistematico favoritismo degli agenti: nel novantacinque per cento dei casi vengono assolti, dopo inchieste condotte «con troppa generosità». Le reazioni sono contrastanti. Dure quelle del ministro Kanther e del presidente della Conferenza dei ministri regionali, Manfred Jaeger, entrambi Cdu: la polizia tedesca non è razzista, garanti¬ scono, respingendo «le annuali forfettarie accuse» di «Amnesty». «Se in qualche caso fosse dimostrata la responsabilità di un agente, quest'ultimo sarebbe perseguito da procure indipendenti e da giudici indipendenti» assicura Kanther. Anche il presidente del sindacato di polizia, Hermann Lutz, respinge le conclusioni di quello che definisce un «rapporto unilaterale», interessato soltanto alle denunce degli stranieri. Il sindacato, annuncia il suo vicepresidente Wolfgang Speck, ha già pronta una denuncia contro «Amnesty», per difendersi dalle sue «avvelenate speculazioni». Di tutt'altro avviso 1'«Associazione dei poliziotti critici». La nostra esperienza quotidiana conferma le accuse di «Amnesty», sostiene un suo rappresentante, ed è la struttura stessa della polizia a favorire la dissimulazione dei fatti: «I funzionari che testimoniano contro i colleghi sono minacciati. Anche di morte». Emanuele Novazio Il governo tedesco reagisce con durezza «E' un rapporto unilaterale Se viene provata la responsabilità degli agenti questi vengono immediatamente puniti» Perquisizioni della polizia e il cancelliere tedesco Kohl. Secondo le accuse di «Amnesty International» fra i poliziotti tedeschi sono in aumento i «comportamenti razzisti»

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