Gli occhi dell'uomo su Marie

Croì Ultimo ostacolo una tempesta di sabbia, dopo un viaggio di 120 milioni di km Gli occhi dell'uomo su Marie Oggi sbarca un 'auto-robot alla ricerca della vita WASHINGTON. Oggi, 4 luglio, «Independence Day», non saranno i marziani a invadere gli Stati Uniti, come succede nel film di Emmerich, ma gli scienziati della Nasa a invadere Marte con «Pathfindcr», un robot progettato per esplorare il Pianeta rosso. Dopo aver percorso 120 milioni di chilometri alla velocità media di 24 mila chilometri all'ora, la navicella, partita il 2 dicembre dell'anno scorso da Cape Canaveral, è ormai in vista del traguardo. Tutto funziona bene. Unica preoccupazione, una tempesta di sabbia che sta avvicinandosi alla regione prevista per l'atterraggio, la Ares Vallis, una pianura vicina all'equatore che ha l'aspetto di un vasto alveo fluviale, ma prosciugato ormai da qualche miliardo di anni. Quando, filando a 0 chilometri al secondo, entrerà nell'atmosfera di Marte, la navicella aprirà un paracadute largo sette metri. In vicinanza del suolo alcuni piccoli retrorazzi completeranno la brusca frenata e infine la sonda, circondata da quattro palloni che funzioneranno da airbag, toccherà la supeificie di Marte, rimbalzando con salti che potranno essere anche di decine di metri. Quando si fermerà, gli airbag si sgonferanno e verrà liberato il robot: un carretto grande come una valigia, pesante 11 chilogrammi, con sei ruote dal diametro di un compact disc. E finalmente l'esplorazione potrà iniziare. Non c'è di mezzo la vita di uomini, come quando il 20 luglio 19G9 Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcarono sulla Luna mentre Collins li attendeva in orbita, ma anche questa è una improsa storica: è la prima fase di una conquista che sembra scritta nel destino dell'umanità. La realizzazione di un grande mito dell'immaginario popolare e della letteratura fantascientifica. 11 carretto-robot si muoverà cautamente, alla velocità di 24 metri all'ora, si guarderà intorno con una telecamera inviandoci immagini in diretta, farà l'analisi chimica del terreno, per una settimana andrà a spasso sulle dune di un deserto che in un tempo lontano, quando ancora c'era acqua, potrebbe aver conosciuto qualche rudimentale forma di vita. L'atterraggio avverrà alle 3 della notte marziana, in Italia saranno le 20. Il computer della navicella avrà la responsabilità dell'intera operazione perché a quella distanza (120 milioni di chilometri) i segnali radio impiegano, tra andata e ritorno, 12 minuti, sicché è impossibile pilotare i] robot dalla Terra. Pathfinder dovrà quindi cavarsela da solo, facendo affidamento soltanto sui comandi scritti in una memoria di 128 megabyte, un quinto dei comuni personal computer. Il veicolo è mosso da energia elettrica fornita da celle solari che forniscono una potenza di 16 watt, quanta ne consuma una lampadina da frigorifero. Che cosa troverà «Pathfinder»? Un buon modo per farsi un'idea della Ares Vallis è questo: prendete il deserto del Sahara, raffreddatelo fino alla temperatura del Polo Nord e sollevatelo alla quota di 22 mila metri (3000 al di sopra della massima altezza raggiungibile dal «Concorde»). In sintesi: un terreno estremamente secco alla temperatura media di 40 gradi sotto zero e un'atmosfera molto rarefatta, con una pres- sione di appena 7-10 minibar (invece dei 1013 della Terra al livello del mare). Ma quest'aria «sottile» non è tranquilla come si potrebbe supporre: spesso la scuotono venti e bufere che spirano a 500 chilometri all'ora. Il quadro ecologico di Marte richiede poi ancora qualche precisazione. L'escursione termica è violenta: da 20 gradi sopra lo zero a 130 sotto, l'atmosfera è composta al 95 per cento di anidride carbonica, l'ossigeno è appena 1" 1,3 per mille (contro il 21 per cento sulla Terra) e il vapore acqueo ancora meno (0,3 per mille). E' chiaro che per l'uomo e per tutti gli animali superiori Marte non è un luogo di villeggiatura molto attraente. Ma come reagirebbero gli organismi terrestri più resistenti? Simulazioni del clima marziano sono state fatte in laboratori americani, francesi e russi. Tra le piante superiori, conifere e fanerogame si sono dimostrate più agguerrite nell'affrontare le proibitive condizioni marziane. Edera e agrifoglio detengono il primato di resistenza: 21 giorni. Quanto alle piante inferiori, certi licheni, muschi e alghe azzurre che vivono in Antartide potrebbero cavarsela anche su Marte e, alla lunga, persino arricchire di ossigeno la sua atmosfera, aprendo la strada a forme di vita più complesse. Tra i batteri, varie specie anaerobiche hanno pochissimo bisogno di acqua e resistono bene agli sbalzi di temperatura e ai raggi ultravioletti del Sole. Tutte qualità che ne fanno dei validi candidati alla colonizzazione del Pianeta rosso. Il modulo di atterraggio di «Pathfinder», dopo aver liberato il robot, incomincerà a funzionare da stazione meteorologica, compito che si prolungherà per 687 giorni, cioè mi anno marziano. L'I 1 settembre mi'altra navicella americana raggiungerà Marte e ne diventerà un satellite artificiale. Intanto si preparano nuove missioni per il 2001. Nel 2005 forse un robot preleverà campioni di rocce marziane e li rispedirà a terra. E poi? Nel 2018 potrebbe toccare all'uomo. Piero Bianucci L'«atterraggio» è previsto per le 20 di stasera. Poche ore dopo comincerà l'esplorazione L'area è un deserto da 40° sotto zero e con un'atmosfera impregnata di anidride carbonica IL «PATHFINDER» ATTERRERÀ' CIRCA 4 Oltt PRIMA DELL'ALBA MARZIANA. LA NASA PREVEDE DI RICEVERE I PRIMI SEGNALI DALIA SONDA INTORNO ALLE 22,00 [ORA ITALIANA] DI OGGI. SI APRONO LE RAMPE PER CONSENTIRE LA DISCESA DEL VEICOLO-ROBOT LA SONDA INVIERA' I PRIMI DATI SULLA DISCESA. SUCCESSIVAMENTE, L'ANTENNA PRINCIPALE E UNA TELECAMERA TRASMETTERANNO INFORMAZIONI E IMMAGINI SUL SUOLO MARZIANO. VERSO IE 1,00, IL MODULO-ROBOT A 6 RUOTE «SOJOURNER» COMINCERÀ' L'ESPLORAZIONE (DURATA MINIMA: T SETTIMANA]. SPETTROMETRO ! RAGGI X PER ANALIZZARE LA COMPOSIZIONE DEL SUÒLO MARZIANO TELECAMERE IN BIANCO E NERO SEI RUOTE INDIPENDENTI IN ACCIAIO E ALLUMINIO GLI SCIENZIATI DEL <JET P80PULSI0N LABORATORI DI PASADENA, CALIFORNIA, GUIDERANNO «SOIOURNER», I BASANDOSI SULLE IMMAGINI TRASMESSE DAL VEICOLO, CI VOGLIONO 11 MINUTI PESCHE' UN SEGNALE INVIATO DALLA TERRA COPRA 1120 MILIONI 0! KM CHE CI SEPARANO DA MARTE. LA MISSIONE SUL m IL VEICOLO-ROBOT SOJOURNER

Persone citate: Buzz Aldrin, Cape, Emmerich, Neil Armstrong, Piero Bianucci

Luoghi citati: Antartide, California, Italia, Pasadena, Stati Uniti, Washington