«Mi pento, ho ucciso io la casalinga di Napoli»

La donna venne colpita durante una sparatoria, davanti a casa: teneva per mano il figlio di sei anni La donna venne colpita durante una sparatoria, davanti a casa: teneva per mano il figlio di sei anni «Mi pento, ho ucciso io la casalinga di Napoli» Confessa uno dei killer di Silvia Ruotolo: pronto a fare i nomi dei complici NAPOLI. Ha detto di provare un terribile rimorso e di essere pronto a fare i nomi dei camorristi che l'I 1 giugno spararono all'impazzata sulla salita Arenella. Di lui non si conosce l'identità, coperta dal rigido riserbo dei magistrati. Sostiene di essere uno dei killer di Silvia Ruotolo, la casalinga assassinata sotto gli occhi dei due figli in una mattina di violenza e sangue. Quello che l'uomo racconta potrebbe imprimere una svolta decisiva all'inchiesta sul conflitto a fuoco che è costato la vita a una madre di famiglia e a un pregiudicato. Oppure potrebbe rivelarsi la prima mossa di uan strategia, voluta dai clan, per depistare le indagini. E' ancora presto per stabilire se l'uomo che si accusa di aver fatto parte del commando responsabile della tragica fine di Silvia, dica la verità. S'è costituito nei giorni scorsi e ha cominciato a parlare. Ma forse - gli inquirenti hanno, è il caso di dirlo, le bocche cucite - è fi- nito in manette per una storia diversa e ha poi deciso di fornire la sua verità. Di sicuro in carcere per un delitto che ha stretto nell'angoscia Napoli, c'è da settimane un altro pregiudicato, Gennaro Ciriaco. E proprio durante l'udienza che si è svolta ieri davanti ai giudici del tribunale del Riesame, chiamati a decidere sull'istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati, è trapelata la notizia sull'esistenza di un altro presunto sicario finito volontariamente nelle mani della giustizia. I nuovi verbali d'interrogatorio sono stati trasmessi dal pubblico ministero Carlo Visconti, titolare dell'indagine sulla sparatoria a salita Are- nella, affinché siano valutati per la decisione sull'eventuale conferma dell'ordinanza di custodia con la quale è stato arrestato Ciriaco. Il Riesame dovrebbe pronunciarsi entro la fine della settimana e non è escluso che tenga conto delle dichiarazioni del nuovo presunto killer. Gli atti sono zeppi di «omissis» che coprono i passaggi principali della confessione. Ma pare proprio che tra i complici indicati dall'uomo non ancora classificato come pentito, non ci sia il nome di Gennaro Ciriaco, accusato per ora della morte di Silvia Ruotolo e dell'esponente di un clan rivale, Salvatore Raimondi, il primo a cadere nella sequenza che si concluse con il ferimento di un altro pregiudicato, Luigi Filippini, e di uno studente universitario. Gli investigatori stanno verificando il racconto della persona che in preda a un «forte rimorso» - come ha spiegato durante gli interrogatori - ha voluto prendere su di sé il peso dell'assurda fine di Silvia, fulminata da un proiettile alla fronte mentre teneva per mano il figlio di sei anni, Francesco. Nulla, comunque, consente al momento di escludere che le rivelazioni rientrino in una strategia messa a punto dai clan che si contendono il controllo della zona collinare di Napoli, per raggiungere un obiettivo: confondere le acque, depistare le indagini. Le circostanze in cui l'uomo ha cominciato a parlare non sono ancora chiare. Secondo le prime notizie filtrate nonostante il riserbo degli inquirenti, si sarebbe costituito. Ma un'altra versione ha cominciato a circolare in serata, quando si è parlato di un arresto, forse eseguito per altri motivi e diventato il momento che ha dato il via alle rivelazioni del presunto killer. Sullo sfondo, resta il movente della sparatoria che seminò il terrore tra i passanti: uno scontro tra camorristi rivali, decisi a conquistare la supremazia della zona. Mariella Cirillo Identità segreta In carcere c'è già un pregiudicato Riserbo dei giudici ma si teme un depistaggio Silvia Ruotolo

Persone citate: Carlo Visconti, Gennaro Ciriaco, Luigi Filippini, Mariella Cirillo, Salvatore Raimondi, Silvia Ruotolo

Luoghi citati: Napoli