Pedofili, la Camera dice sì al pugno di ferro di Daniela Daniele

La legge ora deve essere approvata dal Senato, Anna Serafini: ridaremo il sorriso all'infanzia La legge ora deve essere approvata dal Senato, Anna Serafini: ridaremo il sorriso all'infanzia Pedofili, la Camera dice sì al pugno di ferro Nasce un fondo per aiutare i bimbi vittime di violenze ROMA. Se potesse comporre lei il titolo a questo articolo, scriverebbe: «Una legge per ridare il sorriso ai bambini». Lo dice con entusiasmo l'onorevole Anna Serafini (Pds), relatrice del disegno di legge che ieri è stato approvato, all'unanimità, dalla Commissione giustizia della Camera. Ora il provvedimento passa al Senato per il «sì» definitivo. «La legge è importantissima - dichiara l'onorevole Serafini -, sia per la parte che reprime il reato di pedofilia, sia per quella che si occupa del recupero delle vittime. Un emendamento aggiunto alla fine, infatti, prevede l'istituzione di un fondo, costituito dai proventi delle multe e dal sequestro dei beni, destinato al recupero dei bambini che hanno subito violenza. Ma anche, ed è importantissimo, a programmi di cura per quei colpevoli che ne facciano richiesta. Da questi programmi, è ovvio, sono esclusi coloro che sfruttano sia i bambini, sia i pedofili, per alimentare un cospicuo giro d'affari». Ecco, in sintesi, che cosa prevede la legge. Chi sfrutta sessualmente un minore rischia da 6 a 12 anni, ma la pena sale a 20 anni di prigione se il minore ha meno di 14 o se il fatto è commesso da un familiare o da persona cui il minore sia stato affidato. La multa va dai 30 ai 300 milioni. I clienti dei bambini indotti a prostituirsi rischiano fino a 6 anni di carcere e una multa di 10 milioni. Sino a 12 anni di carcere e 300 milioni di multa sono previsti per chi si dedica al turismo sessuale che abbia per oggetto i minori e i tour operator che offrono viaggi con «extra» particolari rischiano la chiusura dell'esercizio, la confisca dei beni e il ritiro della licenza. Chi viene trovato in possesso di videocassette, foto o comunque materiale pornografico relativo a minori è punito con la reclusione fino a 3 anni e con una multa non inferiore a 3 milioni. Chi, invece, ingaggia minori per realizzare materiale pornografico è punito con la reclusione da 6 a 12 anni e con una multa da 50 a 500 milioni. Immediate e perlopiù favorevoli le reazioni nel mondo politico. «E' chiaro a tutti che una nuova legge, da sola, non può risolvere il grave problema dello sfruttamento sessuale dei minori - dice il presidente della commissione giustizia della Camera, Giuliano Pisapia -, ma si può dire che ora la collettività avrà nuovi e più efficaci strumenti per colpire chi sfrutta i soggetti più deboli». «Ieri la legge per l'infanzia. Oggi le norme contro lo sfruttamento sessuale dei minori. Il Parlamento sta producendo leggi di altissima civiltà». E' il commento del presidente dei deputati della sinistra democratica, Fabio Mussi. La nuova legge è invece considerata insufficiente dall'onorevole Maretta Scoca (Ccd). «Non è perfetta - osserva -, in molti casi è di difficile e incerta applicazione». Entusiasta, invece, il responsabile per la giustizia del Cdu, Carmelo Carrara. «E' stato colpito - dice - un crimine contro l'umanità». E mentre l'onorevole Marida Bolognesi (Sd) sottolinea come l'approvazione del piano nazionale per l'infanzia, mercoledì, e della proposta di legge contro la pedofilia dimostri che il Parlamento sta cercando di «costruire una nuova cultura nei confronti dell'infanzia», il presidente dell'Associazione nazionale magistrati minorili, Luigi Fatiga, ammonisce: «Lo strumento penale è necessario, ma non ci si facciano illusioni sul fatto che risolva il problema della pedofilia». Gli fa eco Ernesto Caffo, di Telefono Azzurro: «Alzare le barriere contro la violenza sui minori è importante, ma la legge non prevede elementi efficaci per quanto riguarda la prevenzione». E aggiunge: «L'altro problema che il provvedimento lascia scoperto è come applicare le pene previste quando il pedofilo è un membro della famiglia, il cui allontanamento può creare ulteriori danni». Anna Serafini non si scoraggia: «C'è molto da fare e lo faremo. La filosofia alla base di questa legge, che coinvolge scuole e famiglie, è una sola: la sessualità è espressione d'amore, non di potere. Soltanto se i grandi impareranno ad amarsi, con meno confusione, i bambini ritroveranno il sorriso». Daniela Daniele

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