Kirch cede Tele+ e sposa Telekom di U. B.

Grandi manovre su pay tv e digitale Grandi manovre su pay tv e digitale Kirch cede Tele+ e sposa Telefoni MILANO. La grande mtesa tv attraversa l'Europa. Ieri Canal plus, socio al 45% in Telepiù, ha annunciato la sua intenzione di rilevare nei prossimi giorni un altro 45% in mano al gruppo Kirch e di cedergli, contemporaneamente' il 37,5% di Première, la pay tv tedesca. Pochi minuti dopo, da Francoforte, arrivava un altro annuncio clamoroso: la Deutsche Telekom ha annunciato di aver raggiunto un'intesa con Kirch e Clt-Ufa per una piattaforma digitale comune; la Borsa tedesca ha reagito con un forte rialzo dei titoli Telekom al grande accordo cui, secondo quanto auspicato da un portavoce di Kirch, dovrebbe ora far seguito un'altra intesa a tre in «Première» tra la Clt-Ufa, lo stesso Kirch e Canal Plus. La «grosse Koalition» tedesca dovrebbe anticipare l'analoga operazione italiana. Canal Plus, come ha già anticipato, non ha affatto intenzione di continuare a detenere il 90% di Telepiù (alle prese con pesanti problemi di indebitamento) ma, dopo un'intesa con un pool di finanziatori bancari, mira oggi a saldare l'alleanza con i partners industriali italiani, da Rai a Stet a Mediaset (che vanta un'opzione sul 10% ora in mano a Fininvest). Dall'accordo a quattro dovrebbe prender corpo un'intesa alla tedesca, capace di far decollare la televisione digitale italiana. Ma non sarà un parto facile. Prima bisogna trovare un'intesa per la gestione comune della piattaforma numerica di Telepiù, cioè del sistema che, attraverso il satellite Hot Birci 2 dell'Eutelsat, permette agli utenti dotati di parabole e ricevitore un'offerta di canali e servizi. Le posizioni, però, sembrano, per ora ben distanti; i francesi di Canal Plus, guidati da Pierre Lescure, si sono detti favorevoli a cedere ai partners italiani una parte del capitale, purché questi si limitino ad una funzione quasi solo finanziaria. Ma Rai, Mediaset e Stet, come Kirch in Germania, al contrario sono interessati ad imparare il mestiere da Canal Plus che in Francia amministra, con successo, una piattaforma digitale con mezzo milione di abbonati. Eppoi ci sono gli outsiders, decisi a far sentire la propria voce anche in sede politica. Il gruppo Cecchi Gori (la piattaforma digitale dovrebbe essere aperta a tutti e Tmc potrebbe entrare in un secondo momento) protesta per i «regali incomprensibili» a Telepiù che «non fornisce alcuna garanzia che l'attuale monopolista del digitale italiano sia realmente aperto all'ingresso di soci tecnologici e produttori di contenuto nazionale». Francesco Storace, presidente della commissione vigilanza della Rai, invita al proposito il Polo «a rivedere concretamente le sue posizioni sulla permanenza di Telepiù su frequenze terrestri». Più espliciti di così... [u. b.]

Persone citate: Canal Plus, Francesco Storace, Kirch, Pierre Lescure

Luoghi citati: Europa, Fininvest, Francia, Francoforte, Germania, Milano, Telepiù