Il presidente alla commissione Industria «Gros Pietro.Iri in utile "E adesso vendo tutto»

Il presidente alla commissione Industria Il presidente alla commissione Industria Gros Pietro: Iri in utile «E adesso vendo tutto» Entro l'anno le procedure per la Rai Debiti già ridotti a3600 miliardi ROMA. Dopo la società Autostrade, le privatizzazioni toccheranno quest'anno Aeroporti di Roma, Banca di Roma, Finmare e, successivamente, le partecipazioni in Fincantieri, Rai, Mei (Micro Elettronica Italiana, leader mondiale dei semiconduttori) e Cofiri. Lo ha assicurato ieri il presidente dell'Iri Gian Maria Gros Pietro alla Commissione Industria del Senato, dove ha indicato la missione. L'ha definita la «doppia sfida» che significa in un primo tempo «privatizzare tutto per chiudere definitivamente un'epoca storica che finisce con la restituzione al mercato di molte aziende che lo stesso istituto era stato costretto à rilevare in una fase di "supplenza" dell'imprenditoria privata», poi nella seconda fase «valorizzare quel che resta del gruppo cercando di vendere al meglio alla luce di un coerente disegno di politica industriale». Il presidente dell'Iri ha ricordato che il bilancio '96 si è chiuso in utile dopo 7 anni di risultati negativi ed ha esposto le cifre, ricordando che al 30 giugno. '97 il livello di indebitamento finanziario netto è già sceso a 3600 miliardi «rispettando pienamente gli impegni comunitari». A fine '96 infatti il patrimonio netto dell'istituto era a 6300 miliardi, cui si potrebbero aggiungere i 3875 miliardi del conguaglio Stet. In complesso, negli ultimi 5 anni, tra il luglio 1992, quando Tiri da ente di gestione è diventato Spa, ed il maggio scorso, Tiri e le holding di settore hanno realizzato operazioni di privatizzazione, cessioni di partecipazioni di minoranza ed alienazione di immobili e cespiti per oltre 25 mila miliardi, esclusa la cessione della Stet al Tesoro, contabilizzata per 18.400 miliardi. Le privatizzazioni hanno riguardato complessivamente oltre 350 aziende con una mobilitazione di Gian Maria Gro Pietro risorse per quasi 16.400 miliardi (compresi debiti trasferiti ai nuovi acquirenti per circa 3600 miliardi), mentre quasi 9 mila miliardi di lire sono connessi alla cessione di quote di minoranza e cespiti vari. Degli oltre 25 mila miliardi, circa 13.400 sono da attribuire a smobilizzi effettuati direttamente dall'Ili, mentre le operazioni portate a termine dalle holding di settore ammontano a circa 12 mila miliardi. Quanto alle privatizzazioni in corso, la messa a punto delle ultime procedure per la privatizzazione di Autostrade sta per essere completata ed è in arrivo il piano di razionalizzazione di Finmeccanica. «In questo momento, l'elemento fondamentale per completare la privatizzazione di Autostrade - da chiarito Gros Pietro - è la definizione del quadro normativo. Sono in corso con il ministero dei Lavori Pubblici riunioni per completarlo». E il sottosegretario ai Lavori Pubblici Antonio Bargone ha ribadito che entro luglio verrà definito il nucleo stabile degli azionisti e a settembre verrà lanciata l'offerta pùbblica di vendita. Bargone ha, inoltre, confermato che, con ogni probabilità, il nucleo stabile della società guidata da Giancarlo Elia Valori sarà composto dalla cordata di imprenditori del Nord-Est che nelle scorse settimane avevano manifestato un interessamento. Per nulla soddisfatto delle direttive affidate dal governo a Gros Pietro il presidente della Commissione Industria del Senato Leonardo Caponi (Rifondazione): «Gros Pietro è una persona stimabilissima, che ha svolto una relazione apprezzabile e dettagliata, ma è chiamato a svolgere il ruolo del parroco che recita il "de profundis" per il caro estinto, cioè l'Iri». Secondo Caponi, Uri va verso una svendita del patrimonio «con la possibilità di creare rischi serissimi per l'occupazione». Gian Maria Gros Pietro

Luoghi citati: Gros Pietro, Roma