Auto, quasi un coro sugli sgravi
Aci e sindacati premono sul governo: senza si rischia il blocco Aci e sindacati premono sul governo: senza si rischia il blocco Auto, quasi un coro sugli sgravi «Vanno prolungati». Slittano anche le revisioni ROMA. Prorogare di un anno gli incentivi alla rottamazione delle auto con più di dieci anni a due condizioni: il mantenimento dello sconto di pari valore applicato dalle case automobilistiche ai clienti e il blocco dei listini. Lo chiede al governo l'Automobile Club d'Italia che ha presentato ieri il «Manifesto europeo degli automobilisti». «Il successo degli incentivi - ha detto Rosario Alessi, presidente Aci - è una nostra vittoria. Lo proponemmo nel 1993 e le 350 mila auto finora rottamate significano una riduzione impressionante delle emissioni dannose nell'atmosfera». Il bilancio ambientale dell'iniziativa è lusinghiero: calcolato sulla base di una percorrenza media di 10 mila chilometri l'anno, segna una riduzione di 43 mila tonnellate nelle emissioni di ossido di carbonio ed 11 mila tonnellate in meno di ossido di azoto ed idrocarburi incombusti. Intanto possono tirare un sospiro di sollievo i molti automobilisti con targhe finali in 4, 5 o 6. Il ministero dei Trasporti ha emanato ieri un decreto che proroga i termini delle operazioni di revisione al 31 luglio per i veicoli con quell'ultima cifra nella targa. La scadenza abituale per questo tipo di operazione era stabilita al 30 giugno, ma quest'anno, anche perché l'obbligo della revisione è stato esteso ai veicoli immatricolati nel 1987, c'è stato un boom di prenotazioni e quindi un vero e proprio «caos» nelle revisioni. Intanto sono molti a intervenire in tema di «rottamazione». Gli incentivi vanno prolungati e va programmato fin da ora il termine per la loro progressiva riduzione dice il leader Cgil, Cofferati. Anche il segretario generale Cisl, D'Antoni, ha affrontato il tema proponendo però di rendere gli incentivi «permanenti» e di estenderli ad altri settori come l'edilizia. Replica il ministro Bersani: cercheremo un'uscita «intelligente e non traumatica» ma «l'eternità non è alla nostra portata». Ed aggiunge: «Ricordo, a chi ancora ci chiede perché l'abbiamo fatto che, questa misura, oltre a non aver prodotto perdite per l'erario, ha contribuito alla formazione del 40% del pil, forse anche più, prodotto dal Paese durante il 1997». E dal presidente della commissione Finanze della Camera, Giorgio Benvenuto (sd), arriva un suggerimento: «Il governo si dovrebbe attivare già entro luglio con una proposta, per poi prendere una decisione definitiva prima della scadenza del provvedimento», in vigore fino al 30 settembre di quest'anno. «Si potrebbe arrivare al paradosso di una domanda di 300-400 mila auto concentrata - ha detto - in settembre e quindi passare ad un periodo di semi-blocco. E questo sarebbe deleterio». L'ex leader della Uil dice anche di sapere bene che occorrerebbe una «soluzione strutturale» ma per questo «ci vuole tempo».
Persone citate: Bersani, Cofferati, D'antoni, Giorgio Benvenuto, Rosario Alessi
Luoghi citati: Roma
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