In Borsa scoppia il giallo-Telecom

In Borsa scoppia il giallo-Telecom In Borsa scoppia il giallo-Telecom MILANO. In Borsa poteva essere una giornata tale da mandare tutti a casa contenti, invece improvvisamente le Telecom Italia cominciano a scendere a rotta di collo e arrivano a perdere quasi il 10% per poi spuntare un ultimo prezzo a 5045 lire, in calo dell'8,9%. E la picchiata si ripercuote sul listino, con il Mibtel che si ferma ad un +0,13% su martedì e il Mib 30 che scivola a -0,08%. Si guarda, nella giornata dell'accordo Att-Stet, per vedere se qualche notizia giustifica il crollo, ma non si trova niente: gli operatori riferiscono che una Sim ha passato un ordine in vendita per un milione di azioni Telecom, facendole precipitare. Poi ci si ricorda che la stessa cosa era già successa lunedì scorso, nello stesso modo e con le stesse conseguenze, un calo di quasi il 10% in chiusura con sospensione tecnica al ribasso. E' chiaro che c'è un «giallo». E, come in tutti i gialli, c'è anche l'assassino, che gli ope¬ ratori identificano nel Fib 30, il future sul Mib 30, che qualcuno ha fatto scendere per poterlo ricomprare, dopo averlo naturalmente venduto a prezzi superiori. Il Fib segue l'andamento del Mib 30, ma, come in tutti i future, i movimenti del termine sono molto più ampi del valore di riferimento, per il consueto effetto leva. Così, se si vuole guadagnare tanto con il Fib 30, si fa muovere il Mib anche di poco e ci si regola in conseguenza. Il Mib 30 è un paniere di 30 titoli, in cui quelli più pesanti sono Eni, Stet, Tim, Telecom e Generali. Quindi intervenire su uno di questi significa far muovere il Mib 30. Solo che per riuscirci bisogna che il titolo abbia pochi ordini in attesa di essere soddisfatti. Altrimenti per riuscire' a far scendere il prezzo bisogna vendere troppi titoli e con troppi rischi. Le Telecom, molto trattate ma in via di alleggerimento nei portafogli in vista della fusione con Stet, rispondono egregiamente allo scopo. Ecco quindi l'operazione, almeno secondo le ipotesi più accreditate. Che sia stata voluta e mirata, affermano gli operatori, lo dimostrano un bel po' di dettagli: per esempio il fatto che il ribasso sia stato graduato in modo da non far raggiungere al titolo la soglia della sospensione e il fatto che i vari ordini di vendita siano stati passati in modo che il prezzo scendesse per balzi successivi e con la maggior parte delle quantità cedute concentrate quando il prezzo era ancora alto. Così è successo oggi: prima delle vendite le Telecom erano a 5600 e sono crollate fino a 5045. Ma nelle fasce di prezzo più basse ne hanno vendute pochissime del milione messo complessivamente in vendita. Altrimenti l'ignoto (ma legittimo) speculatore avrebbe corso il rischio di perdere con le Telecom venduto sottocosto quello che ha guadagnato con il Fib 30.

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