La stangata strisciante di Blair di Fabio Galvano

In mare 13.400 tonnellate di greggio, quindici intossicati GRAN BRETAGNA Immutate le aliquote fiscali, aumentano le imposte indirette. I Tory all'attacco La stangata strisciante di Blair Presentato ai Comuni il bilancio delNewLabour LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La «rivoluzione» del New Labour è cominciata ieri, ma a passi felpati. Sballottato fra promesse elettorali e necessità contingenti, Gordon Brown ha presentato ai Comuni l'atteso Budget, il bilancio della nuova Inghilterra, il conto delle elezioni del 1° maggio. Il Cancelliere dello Scacchiere, in quello che ha pomposamente definito «un Budget del popolo per il futuro della Gran Bretagna», ha tradotto in termini economici il Blair-pensiero: dando l'attesa spinta a investimenti, programmi per l'occupazione, sanità e scuola, ma senza martellare il contribuente conquistato alla causa rinnovatrice del Labour. Brown ha dovuto timonare fra l'esigenza di non aumentare le imposte e frenare - in attesa di un altro possibile rialzo dei tassi bancari - i consumi (aumentano a un ritmo del 4%) che rivelano un'economia in surriscaldamento. Così, in una grande girandola di miliardi che ha risparmiato le aliquote del fisco, il governo ha accresciuto la pressione fiscale di 5,5 miliardi di sterline (15.500 miliardi di lire). «Un bilancio all'insegna di nuove tasse», l'ha bollato il leader dell'opposizione, William Hague. Questo senza contare il più temuto dei balzelli: la windìall tax, la «una tantum» sui servizi pubblici privatizzati (acqua, elettricità, gas, telefono, aeroporti, ferrovie). Raccatterà 4,8 miliardi di sterline: abbastanza non solo per creare 250 mila posti di lavoro per giovani disoccupati, ma anche per dirottare una pioggia di miliardi sulla scuola. All'istruzione e agli ospedali Brown ha provveduto destinando non nuovi fondi (che non ci sono) ma quasi la metà delle riserve di bilancio accantonate per emergenze. E' stato un modo indolore per mantenere promesse elettorali, come la decisione di ridurre dall'8% al 5% l'Iva su luce e gas (disastrosamente introdotta dai conservatori), o la riduzione delle imposte societarie dal 33% al 31% e di quelle sulle piccole imprese dal 23% al 21% (le più basse in Europa, e subito Borsa e sterlina hanno reagito con un balzo in avanti). Sono manovre che soddisfano milioni di famiglie o che incentivano gli investimenti. Ma erano anche altre le promesse che il New Labour cercava di mantenere: consolidare la crescita economica (del 3,25% quest'anno, del 2,5% nel 1998), ridurre il deficit pubblico fino ad azzerarlo entro il 2001, bloccare la minaccia d'inflazione (2,5% quest'anno, ma 2,75% nel 1998). E allora ecco la manovra strisciante: ridotti gli sgravi fiscali sui mutui, aboliti quelli sulle assicurazioni mediche private, aumentato sopra certe soglie il bollo sull'acquisto della casa, colpite le voci che vanno dalla benzina agli alcolici, dalle sigarette alla birra e al vino. Balzelli che non tolgono smalto al programma per l'occupazione giovanile o per riportare i disoccupati cronici (comprese le ragazze madri) dal Welfare al lavoro, pena un sussidio ridotto (incentivi ai datori di lavoro fino a 210 mila lire la settimana). Un gioco d'equilibrio, su cui i conservatori hanno potuto ingaggiare solo una battaglia di retroguardia, denunciando fughe di notizie sui giornali. Per il Labour, in attesa di voto, una svolta: sottolineata anche da Brown che ha rinunciato per la prima volta alla tradizionale valigetta rossa di Gladstone, per 137 anni compagna di ogni Cancelliere nella giornata del Budget. Fabio Galvano Una tantum su acqua, luce, gas e telefono Ridotti gli sgravi sui mutui per la casa

Persone citate: Brown, Gladstone, Gordon Brown, William Hague

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra