Fabiani: «Le mie dimissioni sono servite» di Fabiano Fabiani

Fabiani: «le mie dimissioni sono servite» L'ex presidente rivendica il mantenimento dell'integrità del gruppo: anche il governo deve fare la sua parte Fabiani: «le mie dimissioni sono servite» «Ora Finmeccanica ha le carte in regola per andare sul mercato» ROMA. «Mi sembra di poter dire che le mie dimissioni a qualcosa sono servite, perché in quei giorni l'azionista di primo livello, cioè il Tesoro, ha accolto un ordine del giorno della Camera nel quale si chiedeva, tra l'altro, che il governo non adottasse decisioni di strategia industriale che significassero il disgregamento del gruppo Finmeccanica». Sono passati due mesi dal giorno dell'addio e l'ex presidente Fabiano Fabiani ha parlato ieri, per la prima volta, ribadendo il proprio no ad ogni ipotesi di «spezzatino» e rivendicando il mantenimento dell'integrità del gruppo. Ed è stato proprio il nodo delle privatizzazioni del gruppo da lui guidato per anni il perno dell'audizione svolta da Fabiani presso le commissioni Attività produttive e Bilancio, nell'ambito dell'indagine conoscitiva su Fmmeccanica. L'ex presidente ha ricordato il lavoro svolto «per rendere davvero privatizzabile il gruppo»: l'accelerazione nelle cessioni di attività non essenziali e la «drastica riduzione delle strutture organizzative che, oltre a rappresentare un costo, rallentano se troppo articolate i processi decisionali» «Le divergenze di opinioni - ha sottolineato esistono sulle modalità di privatizzazione e su di esse ci siamo sempre dichiarati pronti a discutere seriamente e serenamente senza pregiudizi». Per Fabiani «il gruppo può essere privatizzabile nel suo insieme e gode di prestigio e fiducia sui mercati mondiali»: «A conferma di ciò si ricorda l'operazione finanziaria svolta con grandi gruppi bancari italiani che ha consentito di spostare dal breve a lungo termine 3 mila miliardi di debito». Da parte sua, Fabiani ha ammesso che il gruppo ha avuto negli ultimi anni «risultati certamente non positivi»: «Né poteva essere altrimenti, considerato che i settori di intervento di Fmmeccanica sono stati interessati da pesantissime crisi strutturali a livello mondiale». Ora, se Finmeccanica ha tutte le carte in regola per poter andare sul mercato, anche il governo deve fare la sua parte: «Vedo la cura che governi e parlamenti assai più liberisti dei nostri dedicano alla "salute", al posizionamento competitivo e alle scelte industriali dei loro grandi gruppi. Attorno ad essi costruiscono le loro politiche industriali e le loro politiche di sostegno all'export. E questo a prescindere dal regime proprietario: i grandi gruppi europei sono praticamente tutti privati». E per l'Italia in particolare, ha concluso Fabiani, «la gestione unitaria e forte di un gruppo come Fmmeccanica sembra essere la sola chiave per assicurare una presenza direzionale e ima capacità negoziale nei gruppi europei hi-tech che si formeranno», [r. i.] Fabiano Fabiani

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