«le imprese del Nord investano al Sud» di Fulvio Milone
«le imprese del Nord investano al Sud» «le imprese del Nord investano al Sud» Romiti: c'è bisogno di giovani intelligenti e flessibili POMIGLIANO D'ARCO DAL NOSTRO INVIATO Nella sala affollata dello stabilimento di Pomigliano, il presidente della Fiat Cesare Romiti invita a guardare a un futuro di speranza: «Invece di considerare il Mezzogiorno come un problema, cominciamo a guardare al Sud come a una risorsa per lo sviluppo dell'intero Paese, considerato che la metà dei giovani con meno di 25 anni vive qui». Lo spunto per parlare di occupazione è offerto dalla presenza dei figli dei dipendenti degli stabilimenti del Centro-Sud, che hanno vìnto 88 premi e borse di studio assegnati da una commissione presieduta dal direttore centrale per le politiche culturali e sociali, Cesare Annibaldi: un'iniziativa finanziata con un fondo di un mihardo e 800 milioni, estesa a tutti i Paesi in cui è presente la Fiat e mirata, come spiega Annibaldi, al riconoscimento dei meriti e all'educazione dei giovani che si affacciano al lavoro. Il Mezzogiorno, insiste Romiti, costituisce un serbatoio di risorse che non può rimanere inutilizzato: «La Fiat al Sud ha stabilimenti con oltre 50 mila dipendenti. Ogni nostro insediamento, qui, continua ad avere una sua redditività: stiamo dando l'esempio, bisogna invitare gli imprenditori del Nord ad investire come abbiamo fatto noi». Ai giovani, il presidente della Fiat dice di non scoraggiarsi: «Continuate a studiare in un mondo che esige sempre nuove conoscenze, perché in continua trasformazione. Avete saputo distinguervi per merito in un sistema che, per la verità, non sempre è meritocratico. Perseverate e vedrete che le soddisfazioni non mancheranno». Romiti concorda con il sindaco di Napoli, Antonio Sassolino, che interviene per lanciare ancora una volta l'allarme sulla disoccupazione, «un problema soprattutto del Sud, che necessita di una terapia d'urto». La cura migliore, spiega il sindaco, non è certo l'assistenzialismo, ma «un patto di corresponsabilità fra governo e forze sociali». Che ognuno faccia la sua parte, esorta Bassolino, perché «sul Mezzogiorno e sul tema del lavoro si giocherà il futuro della nuova classe dirigente». ((A volte con il sindaco di Napoli ci sono punti di non perfetta aderenza, ma su questo piano sia¬ mo assolutamente d'accordo», commenta Romiti, che nel suo discorso traccia una sorta di identikit del lavoratore ideale di fine millennio: «Gli si chiede un'intelligenza viva, flessibile, pronta a captare subito i nuovi segnali e a capire come reagire. Deve dare un grande apporto non solo in termini di professionalità ma anche di polivalenza, di elasticità intellettuale, di apertura al mondo e di disponibilità a mettersi in gioco». A chi lavora, spiega ancora il presidente della Fiat, si chiede di saper dialogare con altre culture, di conoscere le lingue e sapere utilizzare le tecnologie informatiche, di assumersi le proprie responsabilità ed essere capace di lavorare in gruppo. «Ma se questo è ciò che i manager vi chiedono, ci sono anche cose che noi dobbiamo fare per voi - conclude Romiti -: abbiamo il dovere morale e civile di costruire occasioni e progetti di sviluppo per le nuove generazioni». Fulvio Milone
Persone citate: Annibaldi, Antonio Sassolino, Bassolino, Cesare Annibaldi, Cesare Romiti, Romiti
Luoghi citati: Napoli
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